Con il summit di ieri all'NH Hotel i maggiorenti regionali della coalizione di centrodestra Edoardo Rixi (Lega), Matteo Rosso (Fratelli d’Italia), Carlo Bagnasco (Forza Italia), Andrea Costa (Noi con l’Italia) e Umberto Calcagno (Udc) presenti con i rispettivi coordinatori territoriali hanno messo fine alle polemiche e alle questioni sollevate sulla candidatura di Pierluigi Peracchini al suo secondo mandato.
La decisione di appoggiare la lista civica dell’attuale sindaco verso la tornata elettorale prevista in primavera è stata adottata all’unanimità dai segretari dei partiti di centrodestra, malgrado le aspre critiche rivolte nei mesi scorsi e fino a pochi giorni fa a Peracchini da esponenti della Lega (condite dalle recenti dimissioni da consigliere provinciale di Rosson) e dall’attuale sottosegretario alla salute Andrea Costa di Liguria Popolare; per non parlare delle continue bordate “alzo zero” da parte del commissario di Forza Italia Grazzini.
In politica, si sa, mai dire mai: l’unico che non ha cambiato la propria posizione decisamente critica nei confronti dell’attuale primo cittadino è stato Nanni Grazzini, che fiutata l’aria, ieri mattina si è immediatamente dimesso da commissario provinciale di Forza Italia e dallo stesso partito, evidentemente deluso dai troppi voltafaccia.
Se lo schieramento conservatore ha in ogni modo deciso chi correrà alle prossime elezioni a sindaco, nel campo opposto riunioni su riunioni non sono ad oggi servite a dipanare una situazione che se possibile si sta via via sempre più complicando.
Troppo poco tempo per indire le primarie: Pd, Cinque Stelle, Articolo uno, Sinistra Italiana non hanno ancora espresso un nome in grado di fare sintesi tra le varie anime, e sembra non premiare ad oggi la perseveranza di Guido Melley di LeAli, a cui va riconosciuto lo strenuo impegno all’opposizione negli ultimi anni in Consiglio comunale.
Tolto Melley però, che potrebbe contare su un consenso sicuramente più trasversale di un candidato Dem, tra cui Più Europa di Diego Del Prato, non si intravedono ancora alternative dopo il no del medico di Emergency Alberto Nardini. Nomi ne sono usciti tanti e ne continuano ad uscire nelle riunioni ormai quasi quotidiane, presenti via via il segretario provinciale Pd Jacopo Montefiori, Enrico Sassi dell’Unione comunale, Alessandro Pollio di LeAli lista Sansa, il nodo non si scioglie, mentre escono anche altri nomi un po’ in ordine sparso (l’ultimo quello di Renato Goretta lanciato da La Spezia in Azione).
Gli ultimi potenziali papabili in ordine di tempo i consiglieri regionali Davide Natale, già assessore comunale, e il collega in Regione Roberto Centi, stimato ex preside molto attivo sul fronte della sanità e dell’istruzione.
Ma forse un nome che potrebbe davvero rappresentare un candidato “forte”, ben visto da alleati e avversari per competenza e serietà potrebbe ancora uscire, magari dall’humus ambientalista in costante crescita in Europa, ma che alla Spezia aveva già seminato ben prima di Greta Thunberg, il riferimento è ovviamente al nome di Marco Grondacci, esperto ambientale di lungo corso che sarebbe appoggiato senza riserve, oltre che dal centrosinistra e da ampie fette della cosiddetta società civile, anche dai Grillini. Ma, come sempre in queste occasioni di... “toto-sindaco”, a volte i nomi escono al solo scopo di bruciarli.
Sta di fatto che un centro destra che sembrava presentare profonde crepe sul fronte della ricandidatura di Peracchini anche in conseguenza delle vicende nazionali, sembra, almeno per ora, aver ritrovato compattezza. E dunque il fronte opposto, che sembrava avere la strada spianata dalle incertezze dell’avversario e dalle prime indicazioni sulla candidatura di Nardini, deve fare ora i conti al proprio interno e cercare alla svelta un nome, forte e condiviso, su cui convergere per cercare di rimanere in corsa.