Il nuovo anno inizia con una proposta pratica che tiene conto di quanto è cambiato con il decreto che ha imposto le mascherine FFPP2 in molte occasioni: dalla palestra ai mezzi di trasporto l’aumento del grado di protezione al virus sembra la via per superare la variante Omicron, ma non possiamo non considerare che questo aumento di protezione diventi anche un aumento di esborso economico per molte famiglie.
Se pensiamo ad una normale famiglia con due figli ed i genitori che lavorano entrambi si tratta di un utilizzo di almeno 4 mascherine al giorno, se non di più, che diventano 120 in un mese ed al prezzo attuale siamo a 120/125 euro che su base annua diventa una tredicesima. Questo per una famiglia che ha difficoltà economiche diventa un esborso enorme, con quella cifra ci si fa una se non due settimane di spesa in un discount.
E' necessario concedere alle persone in difficoltà economica un aiuto per quest’obbligo imposto dal Governo; la formula sia la migliore possibile e consideri la base Isee che è la più equa.
In merito presenteremo un ordine del giorno in Consiglio regionale martedì prossimo.
Il rischio di non andare incontro a questa esigenza è quello di rendere inutile questa norma. Sappiamo che la funzionalità delle mascherine dipende dal loro utilizzo ed una mascherina indossata per più di 8 ore perde il suo potere filtrante e di difesa. Se una famiglia non ha la possibilità economica di cambiare la mascherina ogni giorno rendiamo inutile la norma perché le persone indosseranno delle mascherine ad altra protezione FFP2, ma il cui potere difensivo è praticamente nullo. Inoltre in alcune aree assisteremo ad un aumento del costo di questo che diventa un bene di prima necessità e come abbiamo visto in passato per le mascherine chirurgiche l’azione calmierante del Governo avrà un effetto ‘droga’ per il mercato che, invece, deve trovare la sua lineare stabilità con l’effetto produzione/domanda/offerta.
Un aiuto a chi ne ha bisogno è la misura più equa per venire incontro alle esigenze di chi ha davvero bisogno.
Matteo Rosso e Stefano Balleari
Fratelli d'Italia