L’emergenza sanitaria da Sars-Cov-2 è tornata a correre e a far paura, e a preoccupare non è solo l’aumento esponenziale dei contagi, e in parte delle ospedalizzazioni, ma anche la presa in carico di coloro che risultino positivi o che siano entrati in contatto stretto con un positivo da covid-19.
Non c’è dubbio che il sistema sanitario in questo momento sia in bornout: chi è positivo, o chi per contatto diretto con persona positiva si ferma a casa, naturalmente seguendo le norme di responsabilità, rischia di non poter effettuare nessun tampone che definisca il tempo di ritorno alla normalità e al lavoro. Naturalmente questa situazione crea enorme disagio alle persone, un utilizzo di ore di malattie, per chi ha la possibilità di usufruire di questo istituto, e un danno alle imprese di valore enorme.
Ho scritto una lettera al direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi per rimarcare le difficoltà a cui cittadine e cittadini sono sottoposti.
Siamo alle prese con un sistema completamente bloccato ed è quindi necessario uno sforzo collettivo straordinario, sia per avere la migliore interpretazione possibile delle norme, in un coacervo normativo che definisce ancora una volta la scarsa capacità di codificazione legislativa del nostro Paese, sia per studiare una forma di potenziamento delle strutture territoriali e dei mezzi informatici, senza i quali non sarà più possibile far fronte ad una ondata pandemica di queste proporzioni”.
Gianni Pastorino
Consigliere regionale e capogruppo di Linea condivisa