Questa mattina, durante il Consiglio Regionale, si è tenuta un'animata discussione sulle decisioni e sugli argomenti trattati durante il summit politico tra Toti, agli arresti domiciliari, Piana, Giampedrone e Scajola.
Solo l'insistente richiesta da parte dell'opposizione, basata per altro sul Regolamento del Consiglio, ha convinto una Giunta reticente a comunicare quanto accaduto durante l'incontro tra gli assessori e Toti ad Ameglia.
Anche perché i giornali e i media hanno evidenziato come si sia parlato di questioni estremamente importanti per il futuro della Regione, quali il rigassificatore davanti a Vado, le questioni legale al disavanzo nella sanità e, non meno importante, la questione di importanti nomine che riguardano il funzionamento della nostra regione.
Quanto accaduto oggi dimostra ancora una volta l'assoluta difficoltà in cui si trova il centro destra, pervicacie nel voler insistere che continui il governo della regione, mentre appare evidente che l'interesse di Toti prevale sul bene pubblico.
Dicono che vogliono governare sino alla fine della legislatura, a settembre 2025, ma in realtà vanno in crisi ad ogni consiglio.
Per altro, come appare evidente, questa inedita (e assurda) modalità di governo, con il Presidente Toti agli arresti domiciliari, fa sì che le comunicazioni politiche debbano essere mediate dall'avvocato di Toti, dimostrazione lampante di un vero e proprio cortocircuito istituzionale.
Gianni Pastorino
Consigliere Regionale Capogruppo di Linea Condivisa