"Si è votato l’ultimo bilancio di previsione di questa Giunta. E quindi si possono tirare le somme su alcuni punti. Ho ascoltato per giorni dal centrodestra lo slogan: le tasse più basse della Liguria", così Marco Raffaelli, consigliere del Partito Democratico alla Spezia.
"È un aspetto da valorizzare, ma visto che in questi 5 anni l’Amministrazione non hai mai ridotto le principali tasse comunali (quali addizionale IRPEF, IMU seconda casa, ed altre) non è che Spezia aveva le tasse più basse della Liguria, anche prima del centrodestra? La risposta è si".
"Se però dobbiamo fare un saldo tra riduzione e innalzamento della tassazione del mandato Peracchini si scopre che, mentre da una parte si è diminuito il canone degli asili nido, ad una fascia ristretta di spezzini, dall’altra sono state aumentate: l’IMU sugli immobili a canone concordato, la COSAP sul suolo pubblico, la tassa di soggiorno. Provocando anche animate proteste dagli operatori del settore. In conclusione, durante il suo governo, Peracchini ha preso, più che dato. Ricordiamo tutti poi le parole drammatiche che, nei primi anni del mandato, il Sindaco utilizzava per descrivere il bilancio avuto in eredità".
"A detta sua, una situazione disastrata ed insostenibile. Ebbene, dopo 5 anni, Peracchini è riuscito ad indebitare ancora di più il Comune. Nel 2016 l’indebitameto era di 48 milioni, dopo un trend di diminuzione; oggi risaliamo a 57 milioni. Un bel +10 milioni. Oggi però si dice che il bilancio è sano con un debito maggiore, mentre 4 anni fa era un disastro, nonostante il debito minore".
"Delle due l’una. Almeno si scelga chiaramente la favola da raccontare agli spezzini, senza confoderli. Ma un merito lo si deve riconoscere. Finalmente l’Assessore Peserisco ha riconosciuto gli sforzi dello Stato e dell’Europa nell’erogare risorse ai Comuni, al fine di aiutare i cittadini con spese, affitti, ed altro, vista la pandemia e la crisi. È la prima volta che questa Giunta finalmente lo dice apertamente. Nelle conferenze stampa, o nei comunicati di annuncio, il Sindaco e gli Assessori si dimenticavano sempre di citare l’Ente “mittente”, facendo passare la cosa un po' come una decisione propria. Un vizietto, almeno questo, che finalmente ha trovato fine".