La sentenza della Consulta "restituisce dignità istituzionale all'ente Provincia, previsto nella Costituzione, intorno a cui è stata costruita l'organizzazione dello Stato italiano". Quello che oggi è chiaro e che da amministratori avevamo detto sia in sede istituzionale che in sede politica e che , "la riforma dello stato necessaria e auspicata da tutti non puo' avvenire a colpi di decreto legge.
Eravamo consapevoli che le Province al pari di regioni e comuni dovessero fare la loro parte per essere protagoniste del processo di semplificazione e di definizione di una nuova governance ma i tempi e i modi del decreto impedirono una seria discussione facendo prevalere sentimenti antipolitici e di localismo estremista anche all interno del Pd. Ora aspettiamo di leggere meglio le motivazioni della Consulta. Ma è importante che i giudici siano intervenuti sul metodo e non sul merito della questione. Sfortunatamente la nostra Provincia è stata tra le prime a subire il commissariamento e già oggi ad un anno di distanza riscontriamo nella discussione politica una mancanza di par condicio tra i territori, auspichiamo quindi una rapida discussione sia all'interno del sistema delle autonomie sia in sede politica.
Al Pd nazionale e locale che celebrerà a breve il proprio congresso chiediamo di aprire un tavolo di lavoro che coinvolga le esperienze e le capacità delle autonomie locali per definire insieme "la proposta politica e la nuova governance locale utile a ridefinire un modello di sviluppo e sociale.
Paola Sisti e Federico Barli ex assessori provinciali