Martedi 19 ottobre anche noi di Articolo Uno eravamo alla manifestazione unitaria a Genova e all'incontro con Toti e i consiglieri regionali liguri. Lunedi, e ne siamo lieti, un primo impegno assunto in quella data è stato rispettato. I consiglieri di opposizione, che ci avevano supportato e che avevano incentivato un odg del consiglio regionale sul NO alla centrale a Turbogas alla Spezia, hanno ottenuto un voto unanime. Un voto che impegna Toti e la Giunta a dire NO in modo motivato.
Speriamo a questo punto che nessuno, e Toti in particolare, possa pensare di fare il furbo.
Diciamo questo perché ricordiamo che lui il 19 ci disse "io dirò No ma poi toccherà al governo che potrebbe anche scavalcarci". Poi abbiamo letto: ora tocca al governo. Vero, ma dove sta il pericolo? Il pericolo sarebbe non fare niente altro, dicendo solo No. Occorrerà invece motivare rispetto alla specificità del sito, ai 60 anni di servitù già subiti, ai problemi di salute e ambiente che i combustibili fossili creano, al contrasto con il PRG e con la volontà del territorio ecc.. ma, da ultimo, si dovrà ricordare anche la dichiarazione di Terna secondo cui i 500 MW previsti a Spezia con il turbogas non sono più necessari.
Sarebbe grave se ciò non accadesse violando così la volontà impegnativa espressa dal Consiglio regionale per poi dire che è il governo che ha imposto la centrale. Ci siamo battuti anche noi perché ciò non avvenga. Apprezziamo il voto unanime ma a questo punto riteniamo che una delibera della giunta, che motivi adeguatamente il No, sia indispensabile.
Ciò, insieme alla necessaria apertura di un confronto di merito sul No all'intesa, che va motivato, con il ministro della transizione Cingolani per definire, per tempo, anche la bonifica del sito e le proposte alternative che, anche con i fondi del PNRR, si potrebbero realizzare. È possibile e per questo sarà utile continuare a incalzare Giovanni Toti e la Giunta Regionale .
Il coordinamento provinciale di Articolo Uno La Spezia