Come ampiamente noto le scriventi OOSS hanno da sempre proposto e sostenuto l’istituzione di una Agenzia in House come unica alternativa di salvaguardia occupazionale e, non di meno, della qualità dei servizi ai cittadini; ad oggi, dopo anni di valutazioni politico-istituzionali alquanto discutibili possiamo asserire con certezza che SI POTEVA FARE ma non c’è mai stata la volontà politica di farlo: il parere negativo espresso dalla Corte dei Conti, seppur non vincolante, reca una motivazione errata in quanto sostiene che la sopracitata Agenzia non può riguardare personale sanitario, ignorando nella migliore delle ipotesi, che l’Oss è sempre stato un operatore tecnico e non sanitario.
Abbiamo chiesto parere all’avvocaalstura della Regione, che è rimasto inespresso lasciando che a dirimere fosse quanto pronunciato dalla Corte dei Conti che, ribadiamo, pur non vincolante, ha costituito ottima scusante, per Asl, Regione e politica tutta, per non assecondare le nostre richieste di salvaguardia dei lavoratori.
La costituzione di Agenzia in House, oltre ad un congruo risparmio economico, avrebbe permesso ad Asl di gestire direttamente Oss, ausiliari, trasporti interni e volendo anche pulizie; sappiamo, come viene ampiamente ricordato giornalmente, che anche in questo caso sarebbe necessaria selezione a rilevanza pubblica per l’assunzione del personale, ma sempre ben diversa dall’effettuare prove di selezione in 15 minuti con pesanti penalizzazioni e successive prove orali: basterebbe la valutazione dell’anzianità (esperienza) ed un semplice colloquio.
Il personale Oss già non idoneo alla prima prova concorsuale (120 operatori) e gli altri che potrebbero risultarlo alla prova orale, sono stati per decenni assolutamente idonei a svolgere proprio in Asl 5 la loro mansione, per altro in maniera egregia; aggiungiamo la criticità di 71 operatori che da anni si occupano di servizi ausiliari dei quali più volte abbiamo chiesto quale sarà il destino occupazionale, visto che la nuova gara d’appalto aggiudicata riguarda soltanto l’attività di pulizie, e dalle risposte ricevute sia dalla politica che dalla stessa Asl 5, dubitiamo persino che ne conoscessero l’esistenza: fantasmi che si muovono nell’ombra, ma che puntualmente sono diventati noti e vengono impiegati al posto del personale Oss oggi mancante.
Chiediamo rispetto della dignità di questi 230 lavoratori, prima ancora che come operatori in qualità di persone.
Si esca una volta per tutte dalla diatriba politica e delle istituzioni e si diano immediate risposte certe e risolutive sul futuro di 230 famiglie altrimenti protagoniste, loro malgrado, di una imminente bomba sociale sganciata sulla nostra provincia.
Fate in fretta, siamo già abbondantemente in ritardo.
Per le segreterie Confsal e Fials
Luciana Tartarelli
Alessandro Podestà