(G.d.S.) - Continua, e anzi si alza di tono, l’attacco frontale di Grazzini a Pierluigi Peracchini, nell’evidente e dichiarata strategia di fare terra bruciata attorno all’attuale sindaco e affossare in qualche modo la sua ricandidatura alla guida del Comune (per poi proporgli un’alternativa di gradimento).
Al di là delle specifiche accuse a Peracchini (per le quali saremo lieti di ospitare le sue risposte, se riterrà utile rispondere) di certo è una strategia alla luce del sole, iniziata già da diversi mesi e molto determinata. Una cosa è sicura: con questi attacchi continui tutta la strategia del centro destra in vista delle prossime elezioni è da ripensare tutta. Riuscirà il centro sinistra, al contrario, a ricompattarsi di fronte a questa nuova situazione dell’attuale (ex) maggioranza?
Ecco il testo del comunicato:
“Più passa il tempo e più mi convinco che aver preso le distanze da questo sindaco e dalla maggioranza che lo sostiene alla Spezia sia stata, non solo la scelta giusta, ma un dovere morale nei confronti degli spezzini.
Avvicinandosi alla scadenza del suo mandato e per compiere ogni azione clientelare per essere rieletto, succube ed ebbro del potere che viene esercitato su di lui e che lui stesso esercita, Pierluigi Peracchini compie quel che il centro destra, dall’opposizione, ha sempre contestato alla sinistra, anzi fa pure peggio.
Come commentare l’inutile ampliamento dei posti nei consigli di amministrazione delle società controllate da comune e provincia, a colpi di compenso da otto mila euro l’anno ciascuno, che gravano sulle spalle dei suoi concittadini, molti dei quali nelle difficoltà pandemiche? Come non prendere atto che le scelte compiute sui nomi di persone rispettabili, sono però prive di competenza ed esperienza nell’ambito specifico dei ruoli chiamati ad occupare? Mi chiedo poi con quale faccia il primo cittadino si presenterà nelle scuole spezzine per l’avvio dell’anno scolastico con l’immancabile augurio e foto di rito, quando è il primo politico che nella nostra città delude le aspettative dei giovani, capaci di trovare nelle sue scelte amministrative esempi concreti che dimostrano come i partiti siano il cavallo di Troia a cui affidarsi facendosi beffa del merito, delle capacità e competenze acquisite con anni di studi.
Trovo poi ridicoli i tentativi di minimizzare l’accaduto da parte di alcuni esponenti della maggioranza secondo cui, chi amministrava prima, faceva questo e anche di peggio, giustificando così scelte politiche al ribasso che le frequentazioni, anche come socio fondatore del PD, Peracchini non può che conoscere bene.
Peracchini sta mostrando l’anima peggiore della politica, quella disposta a fare qualsiasi cosa pur di rimanere avvinghiata al potere, applicando gli stessi metodi che hanno mandato all’opposizione chi ha governato prima, ma che almeno aveva la capacità di selezionare una classe dirigente, guardare nella società civile e, pur compiendo grossolani errori, certo non quelli di nominare e poi, , nel giro di 24 ore, fare marcia indietro per nominare altri. Peracchini altro non è che vittima di se stesso cercando di brillare non di luce propria, ma di apparire un genio nel confronto dei compari scelti a scapito dei cittadini presi per polli”.
Nanni Grazzini,
commissario provinciale di Forza Italia