Calata Paita tornerà alla città. Accordo Lsct-Porto. Ennesimo annuncio. Siglata l'intesa. Ma giova ricordare che il 19 Luglio, ma nel 2018, era già stato firmato il protocollo d' intesa per la realizzazione del Waterfront. Firmatari il sindaco Pier Luigi Peracchini, il presidente della regione Giovanni Toti, il presidente dell' Autorità di Sistema portuale del Mar ligure orientale Carla Roncallo, il direttore generale del demanio Roberto Reggi e Mauro Coletta,dirigente generale del ministero infrastrutture e trasporti.
Si prevedeva che "le aree , fino ad oggi, territorialmente in capo all' Autorità di Sistema Portuale, in quanto aree del demanio marittimo, fossero trasferite al Comune della Spezia". Eravamo nel 2018 ma in questi tre anni cosa è stato fatto da Peracchini e Toti? In realtà si passa da un annuncio/ accordo a un altro e intanto passano gli anni senza nulla fare. Di felicitazioni in felicitazioni si riproduce la situazione del nuovo Ospedale del Felettino ( a forza di prime pietre si è costruito un muro).
Vogliamo inoltre ricordare che il Waterfront quando si farà sarà grazie agli strumenti urbanistici approvati da quelli che "c' erano prima". Infatti nel 2006 fu votato il Piano regolatore della Spezia in Regione e dopo anni di discussione in città fu approvato anche se poi l' attivazione fu assai lenta e sempre contrastata da discussioni infinite tra enti locali e autorità portuale.
Ha ragione Stefano Sarti di Legambiente che ora ha giustamente detto che prima dovrebbe essere ampliato il molo Garibaldi per trasferirvi le attività operative della Calata Paita e non passarla alla città, che ne ha diritto, a pezzi come si prevede ora ( la prima parte di 5.000 mq pare da gennaio, speriamo che sia da gennaio 2022 e non ad anno da destinarsi ).
Il coordinamento provinciale di ArticoloUno La Spezia