Il movimento giovanile ligure di "Cambiamo!" ha lanciato un sondaggio rivolto agli studenti, finalizzato a comprendere quale sia stato l'impatto della didattica a distanza e del lockdown sulla vita dei ragazzi: "Lo scopo non è soltanto quello di verificare l'efficacia delle misure adottate per garantire la continuità scolastica - afferma Sebastiano Donati, uno dei promotori dell'iniziativa - ma anche quello di capire come i giovani abbiano percepito le istituzioni in questo periodo di grande difficoltà".
Del resto l'esito dell'indagine, cui numerosi studenti hanno prestato il loro contributo, è chiaro: per quanto riguarda la DaD circa il 35% dei ragazzi, pur essendo riuscito a cavarsela, ammette di avere avuto alcuni momenti di scoraggiamento, in cui temeva di non riuscire ad apprendere le nozioni impartite; il 43% invece ha accusato difficoltà di concentrazione tali da comprometterne il rendimento e la preparazione; soltanto il 17% sostiene che l'uso di supporti telematici abbia garantito un'adeguata continuità didattica. La stragrande maggioranza dei giovani che hanno risposto al sondaggio, inoltre, concorda nel ritenere inidonea la formazione impartita al corpo docente, spesso colto alla sprovvista di fronte alla necessità di mutare completamente il modo di impartire le lezioni, veicolate dal mezzo informatico.
Per quanto concerne l'impossibilità di svolgere attività extrascolastiche e di vivere liberamente le amicizie, dai dati emergono con chiarezza le difficoltà psicologiche sofferte dai ragazzi a causa della mancanza di socialità: il 70% infatti afferma che il mancato svolgimento di attività sportive e ricreative abbia avuto un impatto estremamente rilevante sulla propria vita, costituendo uno sfogo che avrebbe certamente aiutato a tollerare le rigide misure di contrasto alla pandemia. "Il dato più preoccupante però - precisa Donati - è la diffusa percezione che le istituzioni nazionali non abbiano prestato sufficiente attenzione alle esigenze dei giovani, distanti dal dibattito politico".
"Questo sondaggio è stato molto utile - afferma Francesco Bernardini, coordinatore regionale del movimento giovanile di Cambiamo! in Liguria - perché ci ha permesso di recepire le istanze dei ragazzi, rappresentando un importante punto di partenza per la formulazione delle proposte che presenteremo alle istituzioni competenti. Alla luce dei dati che abbiamo ricavato, appaiono estremamente significativi i tentativi portati avanti dalla Regione, che ha sempre cercato di consentire agli studenti, quando possibile, non solo di recarsi a scuola, ma anche di uscire per ritrovare un minimo di socialità".
"L'attitudine all'ascolto è da sempre nel Dna del nostro partito, che dove amministra ha cercato di mettere al primo posto le esigenze dei cittadini: da questo tipo di approccio è nata l'idea di realizzare un questionario da sottoporre agli studenti. Abbiamo la fortuna di essere parte di un gruppo politico che crede fermamente nei giovani, e nostro compito è quello di intercettarne le esigenze, affinché tornino al centro del dibattito politico, soprattutto in un momento storico così ricco di cambiamenti come quello attuale" conclude Bernardini.