Le criticità legate alla Rsa Mazzini non sono risolte: la 'gara ponte' vinta da Coopselios preoccupa i sindacati che sottolineano come sia necessario proseguire nelle trattative per salvare i posti di lavoro a rischio.
Le criticità sono state presentate questa mattina in conferenza stampa da Luca Comiti (Cgil), Mirko Talamone (Cisl), Marco Furletti e Massimo Bagaglia (Uil), Giacomo Battistelli (UilTuCS) e Franca Passoni (Funzione pubblica Cgil).
"Con il passaggio della gestione di tre servizi -Rsa Mazzini, centri diurni collegati e Rsa di Levanto- a Coopselios si chiude una gestione molto complicata nei mesi scorsi, con una gara andata fallita e che ha portato, alla fine, un solo piano attivo alla Mazzini, con al momento solo 11 ospiti, ma la situazione resta drammatica: si parla dell'attivazione totale di 26 posti, più ulteriori 6 posti, e in itinere il completamento della ristrutturazione che porterà a 75 posti totali: dunque numeri di gran lunga inferiori a quelli sperati, che dovevano essere almeno una novantina. Questa gara è stata fatta d'urgenza e già in sede di stesura del bando avevamo sollevato qualche criticità sapendo che si andava incontro ad un esubero di personale, visti i posti letto.
Ad oggi si parla di una riduzione del 30% di Oss, dimezzamento del personale dei servizi di pulizia e oltre 50% di fisioterapisti in meno, con l'unica nota positiva che pare possa essere l'apertura di Maris che sposterebbe gli eventuali esuberi su altri appalti. Stando a quanto detto, Coopservice applicherebbe il FIS, ma solo con orari ridotti: noi invece volevamo orari intatti e il mantenimento della totalità dei posti di lavoro".
I sindacati sottolineano "Siamo disponibili ad applicare il FIS ma solo con orario esteso: qui siamo di fronte a dei licenziamenti mascherati. Addirittura, in molti casi il licenziamento sarebbe preferibile mantenendo il monte ore pieno, rispetto ad una riduzione di orario fatta prima di applicare il FIS".
Le criticità, però, non riguardano solo i posti di lavoro, ma anche la qualità dei servizi: "L'accreditamento privato porta ovviamente a una riduzione di minutaggio assistenziale: siamo contrari anche alla loro proposta di attivare la reperibilità. Alla luce di tutto questo non escludiamo forme di protesta".
Una questione non solo sociale, ma anche politica: "Chiediamo al Comune e alla Asl di non tirarsi indietro e di farsi carico della questione: stiamo parlando di strutture pubbliche, il futuro dei lavoratori deve riguardare anche le istituzioni".
Dello stesso avviso anche i consiglieri comunali Guido Melley e Roberto Centi, che scrivono in una nota: "A metà aprile insieme ai sindacati abbiamo denunciato in seno ad una apposita commissione consiliare i rischi delle scelte varate dall’Asl: un numero di posti letto (tra post acuti e mantenimento) passati da 98 a 75, una riduzione prevedibile del 35% del monte ore dell’appalto, prevedibili ricadute sugli organici impiegati (dai terapisti della riabilitazione agli oss, dagli addetti della mensa a quelli dei servizi ausiliari e di pulizia). Parallelamente abbiamo presentato una apposita interrogazione in Regione, dove ai primi di maggio l’Ass. regionale Cavo rispondendo aveva bellamente rassicurato che con la nuova gara di appalto sarebbe stato assicurato 'il mantenimento degli attuali livelli occupazionali'. La realtà purtroppo è ben diversa".
"Siamo di fronte ad una situazione particolarmente grave- proseguono- che a nostro avviso trova origine in una gara bandita al risparmio da una Asl che da troppo tempo ha abbandonato strategie efficaci sul piano dei servizi sanitari residenziali e, nel contempo, in un approccio particolarmente rigido da parte della cooperativa aggiudicataria. Una vicenda che, dopo quella altrettanto delicata che riguarda gli Oss di Coopservice, rischia di diventare un’altra vertenza dagli sbocchi incerti sia per il personale che, non ultimo, sul piano del servizio all’utenza.
Per parte nostra ci batteremo a fianco dei lavoratori perché non vi siano nè esuberi nè penalizzazioni economiche per tutto il personale attualmente impiegato.
Ci batteremo per un potenziamento del servizio in termini di aumento dei posti letto e delle prestazioni erogate. E per questo chiederemo ad Asl e Comune di fare la loro parte assumendosi ciascuno la propria responsabilità, a partire dalla prossima seduta di commissione consiliare che abbiamo chiesto di convocare in via di estrema urgenza: perché la Mazzini è una struttura di servizio sociale patrimonio della nostra città che non può in alcun modo essere depauperato".