Per i lavoratori che rimarranno "pubblici" (Acam Acque, Integra, Acam Spa e per il momento una quota parte di Acam Ambiente), i dubbi sulla tenuta occupazionale sono gli stessi. Abbiamo denunciato in Consiglio Comunale come manchi completamente un disegno industriale capace di garantire a queste società, di reggere un pesantissimo indebitamento riversato nell'azienda pubblica, e nel contempo di riuscire a garantire i servizi ai cittadini. Oltre a questo riteniamo che il pericolo di smantellamento dei servizi di manutenzione della rete idrica, i servizi di sportello e del Call Center (che qualcuno forse pensa di esternalizzare anche questi...) sia un ulteriore pesante indebolimento industriale di tutto il gruppo.
Ad oggi è gravissimo che l'azienda abbia deciso, in totale contrasto anche con il piano di riassetto, di procedere ad ulteriori importanti esternalizzazioni, da lunedì 17 Giugno la raccolta della carta e della plastica nel comune della Spezia non sarà più fatta dai dipendenti dell'azienda. Su questo nessun appello alla responsabilità dai soliti noti?
La nostra è stata una scelta esclusivamente politica, consapevoli del fatto che i destini della Spa , dell'Acqua e di Integra sono legati, se una di queste società crolla si porta dietro anche le altre. Rifondazione comunista non ha mai inteso entrare nel merito della lista che è il frutto di una trattativa tra l'azienda e le organizzazioni sindacali, noi possiamo solo auspicare che detta lista sia utile a rafforzare l'azienda e tenga conto della pari dignità di ogni singolo lavoratore, a tale proposito riteniamo vergognoso il trattamento sulla quattordicesima che verrà assicurata nei tempi previsti solo ad una parte dei lavoratori, l'ennesima dimostrazione dell'incapacità gestionale e del ruolo assunto in questa vicenda dagli istituti di credito.