Il tema Oss torna in commissione consigliare: la vicenda, nonostante l'ormai imminente concorso, è ancora lontana dall'essere risolta.
A richiedere una nuova commissione con l'intervento dei sindacati e di Asl5, i commissari Guido Melley e Massimo Caratozzolo, che hanno spiegato: "Si tratta di una lunghissima vertenza che riguarda in particolare i 158 lavoratori alle dipendenze di Coopservice, una situazione che si è un po' ingarbugliata negli ultimi mesi e settimane e vogliamo fare il punto a ridosso delle prove di esame. Vogliamo prima di tutto capire cosa accadrà a chi non verrà ammesso al concorso o non lo passerà. La situazione è aggravata dal fatto che non si è riusciti a fare i concorsi delle diverse Asl in concomitanza, cosa che avrebbe probabilmente evitato l'altissimo numero di adesioni a questo concorso di della nostra Asl. Crediamo che questo tema non sia politico, ma sociale".
Due i temi trattati: da un lato il fatto che il concorso è ormai prossimo e ci sono moltissime persone 'ammesse con riserva', dall'altro la questione degli esclusi per la mancata equipollenza dei titoli di studio conseguiti all'estero, che, come sottolineato dal sindacati "Sono di fatto già senza lavoro, perchè essendo dipendenti di un privato e non potendo essere assunti dal pubblico perdono ogni possibilità". Oltre ai 159 Oss che verranno assunti tramite questo concorso, è stata più volte annunciata la possibilità di ulteriori 50/60 assunzioni: oggi sindacati e commissari chiedono "Certezze e garanzie per il futuro occupazionale di questi lavoratori che si sono spesi in questi anni e che meritano di essere stabilizzati. Ben vengano le altre assunzioni, ma serve una indicazione certa, non numeri detti così"
"La prova concorsuale è partita male ed è andata sempre peggio: i numeri parlano di oltre 4000 persone che potrebbero partecipare a questa prova, nel frattempo c'è tutta la questione dei ricorsi, che complica davvero la situazione. Tutto questo poteva evitarsi prevedendo la concomitanza dei concorsi", aggiunge Melley.
Risponde Antonello Mazzone (Asl5): "Avevamo chiesto ad Alisa la concomitanza, ma dalle altre Asl c'è stata l'esigenza di accelerare e noi abbiamo dovuto agire di conseguenza. Per quel che riguarda il problema degli ammessi con riserva, verranno inviate lettere personali ad ognuno dei 732 candidati con la spiegazione su come agire per sciogliere la nostra riserva. Questo concorso è molto delicato e negli anni si sono fatti molti tentativi per risolvere questa situazione, capiamo la pressione degli operatori e non vogliamo escludere nessuno senza che ci siano le basi, speriamo che i ricorsi si dibattano prima delle prove, fissate dopo la metà di luglio". E sulle ulteriori assunzioni aggiunge: "E' vero che prevediamo di poterne integrare altri 50, più o meno. Prima dobbiamo fare il concorso, poi, da quella graduatoria, aggiungeremo gli altri".
Per i sindacati sono intervenuti Mirko Talamone (Cisl); Luca Comiti (Cgil); Marco Furletti (Uil), Bardelli e Podestà (Cisal) tutti concordi su come la questione sia sì sociale, ma anche politica: "Servono certezze, non possiamo permettere che queste persone perdano il lavoro. Il tema poi andrebbe trattato non solo con il Comune della Spezia, ma anche coinvolgendo ad esempio il Comune di Sarzana, dove ha sede l'Ospedale San Bartolomeo. Non vogliamo buttare tutto a mare, ma vogliamo certezze".
Fa trasparire tutta la sua rabbia il consigliere Baldino, da anni in prima linea su questo tema: "Siamo si fronte a una gigantesca ingiustizia. Un fallimento della politica. Non ho paura di dire che la responsabilità non è solo qui alla Spezia, ma anche a Roma: i politici spezzini non hanno saputo fare le giuste leve su Roma e sui territori hanno usato la vicenda anche a fini elettorali. Poco, evidentemente, è stato fatto anche in Regione, dove però obbiettivamente qualche tentativo è stato fatto. E soprattutto non si è voluto neppure prendere in considerazione il fatto che se si torna indietro dall'esternalizzazione alla reinternalizzazione, si deve usare una parola: sanatoria".
Anche la consigliera Federica Pecunia parla di "Mancata volontà politica di trovare una soluzione. La giunta regionale governa da 6 anni e non ha fatto nulla".
In controtendenza l'intervento di Fabio Cenerini: "Io sono d'accordo su un piano per salvaguardare chi perderà il lavoro, perchè nessuno vuol che queste famiglie restino in mezzo alla strada, ma ci sono anche i diritti degli altri, di Oss non Coopservice che cercano impiego, che vogliono formare una famiglia, che magari hanno un lavoro precario o che lavorano fuori e vogliono tornare in Asl5. I sindacati dovrebbero farsi carico di tutti".
"La Regione ha tentato tutte le strade parallele al concorso- Ha aggiunto Corbani- e dico parallele perché ritengo che il concorso sia uno strumento cardine per il pubblico impiego".
Infine l'intervento dell'assessore competente Filippo Ivani, che chiude i lavori spiegando: "Come detto anche dal sindaco, c'è disponibilità da parte dell'amministrazione per confrontarsi con Asl, sindacati e lavoratori, ma il Comune non è un ente che trova lavoro. Chi può farlo è Asl, tramite le aziende private accreditate. L'azienda sanitaria sa quali sono i posti di lavoro in cui poter inserire i lavoratori Coopservice. Ad ogni modo l'amministrazione è a disposizione per incontri e discutere di soluzioni per chi, tra i dipendenti Coopservice, non passerà il concorso".