Si procede verso un periodo di graduali riaperture, questo anche grazie alla campagna vaccinale che prosegue seguendo necessità e fasce di età. Così il consigliere di Spezia Bene Comune Massimo Lombardi ha presentato nel parlamentino spezzino una mozione che si richiama all’iniziativa dei Cittadini Europei “Per il diritto alla cura, nessun profitto sulla pandemia”, che ha il precipuo obbiettivo di “garantire che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l’accessibilità o disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il Covid-19”, in tema di vaccini.
“In questa fase c’è bisogno di portare in Consiglio comunale un tema fondamentale, sappiamo come la salute rappresenti un bene fondamentale – così il consigliere Massimo Lombardi - Abbiamo visto come a livello italiano c’è un incentivazione forte sui vaccini, anche nella nostra regione, ora si riesce a vaccinare un numero sempre più alto di cittadini partendo dalle fasce più a rischio. C’è bisogno di attuare un processo di velocizzazione delle vaccinazioni, consci che dobbiamo trasportare questa efficienza su tutta la popolazione mondiale. In alcuni periodi forse ci sono state anche delle carenze improvvise di forniture e difficoltà legate a problematiche contrattuali con queste grandi multinazionali".
"C’è bisogno di un coinvolgimento dei laboratori farmaceutici italiani, un coinvolgimento attivo e produttivo proprio per implementare la produzione affinché si realizzi un’immunizzazione di massa. È possibile solo con la sospensione dei brevetti delle case farmaceutiche che sono detentrici della proprietà intellettuale dei vaccini. C’è una possibilità reale che è la licenza obbligatoria prevista da un accordo chiamato Trips (Trade Related Intellectual Property RIghts), relativa alla proprietà intellettuale dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) e prevede che i governi possano obbligare i possessori del brevetto a concedere l’uso della licenza in caso di emergenza sanitaria per permettere anche alle aziende non detentrici del brevetto di produrre versioni generiche equivalenti dei farmaci, ovviamente subordinate al pagamento delle royalty alle aziende titolari. Mi risulta, oltretutto, che il ministro Giorgetti ha aperto un tavolo di confronto con Farmindustria per la produzione di vaccini in Italia”.
Un tema sicuramente all’ordine del giorno, proprio perché guarda ad un’accelerazione sul fronte delle riaperture dovuta all’avanzamento della capacità vaccinale in un’ottica globale, guardando anche ai paesi più poveri che riscontrano le maggiori difficoltà sia nella gestione della pandemia, sia nella campagna di vaccinazione della popolazione.
“Non c’è dubbio che il vaccino dovrebbe essere un bene comune, in un mondo globale dobbiamo mettere in sicurezza tutto il pianeta, anche i paesi poveri che non possono permettersi un approvvigionamento di vaccini – così il consigliere di La Spezia Popolare – Noi con l’Italia Andrea Costa e Sottosegretario di Stato alla Salute - Esiste un’iniziativa covax che prevede da parte dei produttori di vaccini di fornire una quota della produzione ai paesi poveri, ovviamente si tratta di una misura non sufficiente e che non garantisce la messa in sicurezza. Per la sospensione dei brevetti il tema è delicato, non possiamo dimenticare che se oggi abbiamo i vaccini è anche perché ci sono aziende che hanno investito in ricerca, in gran parte hanno investito denaro privato, dobbiamo garantire che si continui a investire in ricerca”.
“Il nostro paese oggi ha 4 aziende che hanno dato la disponibilità a produrre il vaccino in Italia. Un conto è avere aziende italiane che producono vaccini già certificati, un conto è arrivare alla produzione di un vaccino italiano. Per il primo caso c’è un tavolo che il ministro Giorgetti ha avviato, investiremo circa 1 miliardo di euro del Recovery per mettere queste aziende nelle condizioni di poter produrre il vaccino: i dati ci dicono che a fine anno riusciremo ad avere questa produzione di vaccini certificati in Italia. Per il vaccino italiano un’azienda aveva iniziato un percorso con una sperimentazione con i principi simili a quelli di AstraZeneca, c’è stata un interruzione e l’azienda stava pensando ad una riconversione in un altro vaccino. Sul blocco dei brevetti tout court sono un po’ scettico: la strada più semplice potrebbe essere quella di mettere un tetto sul guadagno”.
Il principio della mozione trova tutti d’accordo, anche perché in una situazione di pandemia globale non ci si può permettere di pensare all’emergenza in un’ottica meramente locale o nazionale. Il confronto è legato più che altro al tema dei brevetti e della sospensione evidenziata nella mozione.
“I brevetti sono l’unica forma di protezione formale degli investimenti che stanno dietro all’innovazione che garantisce l’evoluzione di qualsiasi settore dell’industria – ha sottolineato il consigliere di Spezia Vince con Peracchini Sindaco Emanuele Corbani – Credo nella funzione sociale dei brevetti, ma il loro ruolo di vincolo deve essere bilanciato con il servizio alla società. Ora siamo in una estrema emergenza, un passo indietro rispetto al concetto di proprietà intellettuale è auspicabile, anche perché si parla di una sospensione, non di una revoca”.
“Non possiamo permetterci di ragionare in termini nazionali. Il virus non conosce confini, dobbiamo uscirne tutti a livello planetario”, ha aggiunto il consigliere del Psi Paolo Manfredini.
Al termine della discussione la mozione viene approvata con 25 voti favorevoli e 2 astenuti.