"Non c'è ancora una risposta chiara e definitiva da parte del Ministero della Transizione Ecologica sulla cessazione della produzione a carbone nella centrale Enel di Vallegrande, alla Spezia. A seguito di una mia interrogazione, l'ennesima su questo tema così rilevante per la cittadinanza spezzina, la sottosegretaria presente in Commissione ha fornito una risposta interlocutoria senza assumere però una posizione chiara e netta sulla data di cessazione dell'uso di combustibili fossili nella nostra città". Dichiara in una nota la deputata di Cambiamo! Manuela Gagliardi, in merito all'interrogazione rivolta al Ministero della Transizione Ecologica sulle iniziative relative alla centrale elettrica E. Montale della Spezia.
"Pur ribadendo che l'abbandono del carbone come fonte di produzione di energia sia una priorità per il governo, non è però stata confermata la chiusura della centrale né tanto meno è stata indicata una data in cui questo potrebbe accadere – prosegue la deputata – Ai cittadini della Spezia però servono certezze e servono subito, perché da oltre 60 anni sono costretti a convivere con un sito energetico fortemente inquinante, che ha caratterizzato in negativo la qualità della vita della città sino a oggi".
"Il Ministero ha spiegato l'impegno che sta mettendo in campo sia per incentivare la produzione di energie rinnovabili che la realizzazione di impianti a gas in zone diverse da quelle in cui sono presenti le centrali a carbone, ma senza appunto assumersi impegni temporali nei confronti della chiusura della centrale Enel Eugenio Montale – precisa Gagliardi – Non è, quindi, dato sapere al momento se la necessità di stabilità del sistema energetico pretesa dal gestore della rete Terna dovrà essere garantita dall'infrastruttura spezzina anche dopo il 31 dicembre 2021. Per questo ho chiesto al Ministro di rivalutare con grande attenzione la nostra situazione e di rispettare la volontà dei cittadini che dopo più di sessant'anni di carbone vorrebbero vedere accolte le loro istanze: non doverne più respirare dall'inizio dell'anno nuovo".
"La centrale è collocata nel perimetro di una città con una evidente vocazione turistica, al centro del Golfo dei Poeti e ciò, già di per sé, è una contraddizione in termini, ancor di più nell'epoca della transizione ecologica. I cittadini della Spezia hanno pagato il loro contributo alla produzione energetica nazionale, perciò è necessario che venga rispettato quanto già stabilito, ovvero lo stop del gruppo a carbone il 31 dicembre 2021", conclude.