In occasione del 1 Maggio, Festa internazionale dei Lavoratori, il sindaco Pierluigi Peracchini dichiara quanto segue.
"Se non vogliamo che il 1 Maggio diventi una festa a metà per i lavoratori, dobbiamo rimboccarci seriamente le maniche, per ridare significato, senso e dignità a quella forza vitale che è il lavoro per l'uomo.
Il Covid-19 ha rimesso in discussione le priorità delle nostre vite e le categorie con cui eravamo abituati a comprendere la realtà: ed è proprio in questo momento di crisi l'occasione migliore per tornare a dare una dignità sociale ed economica al talento ed al sacrificio che ognuno di noi riversa nelle proprie attività lavorative, trovando il suo senso profondo nel primo articolo della Carta Costituzionale italiana che fonda la nostra Repubblica proprio sul lavoro.
Il 2020 è stato caratterizzato dalle tante, troppe, false ripartenze che i cittadini non sempre hanno compreso spesso con la sensazione che ci fossero lavoratori di serie A e di serie B. Nel 2021 non possiamo più permetterci di parlare di "ripartenza". Dobbiamo avere il coraggio di partire, finalmente, insieme, mettendo al centro dell'agenda politica italiana ed europea, il lavoro abbattendo le disuguaglianze che la pandemia purtroppo ha acuito nella società e tutto il cambiamento tecnologico che dovremo affrontare.
Lavorare non è solo fatica, come ci insegna la sua matrice latina, ma è il fare dell'uomo a servizio di uno scopo più alto, è la libertà di esprimere la propria intelligenza e talento sollevando l'anima proprio da quella fatica. Ostacolare il lavoro significa ostacolare la parte migliore di sé, ostacolare il futuro dei propri figli, ostacolare la crescita del proprio Paese.
Per oltre un anno abbiamo avuto tutti i giorni sotto gli occhi le immagini dei medici, degli infermieri, degli operatori sanitari e di tutti i volontari impegnati strenuamente alla lotta contro il virus e, negli ultimi mesi, alla più grande vaccinazione di massa della storia. Da loro abbiamo imparato che cosa significa il sacrificio e l'abnegazione. È quella l'Italia migliore, a cui dobbiamo ispirarci, e che rappresenta il vero DNA del nostro Paese".