Procede a ritmo serrato la campagna di vaccinazione, arma prioritaria nella lotta alla pandemia.
Un passo decisivo, nelle scorse settimane, è stato la sottoscrizione di un accordo per la somministrazione dei vaccini all'interno delle farmacie, come spiegato dalla presidente dell'Associazione Titolari di Farmacia della Provincia della Spezia, Elisabetta Borachia, ascoltata oggi in commissione: "La grande novità di quest'anno è aver istituito i punti vaccinali all'interno delle farmacie, idea nata all'interno della Finanziaria 2021. Alla luce della pandemia abbiamo pensato di istituire i punti vaccinali territoriali proprio pensando alla capillarità delle farmacie sul territorio, molto spesso, soprattutto nella nostra area, decisamente più semplici da raggiungere.
La Regione aveva necessità di trovare punti vaccinali in numero elevato e a fronte del grosso carico di somministrazioni da fare, con oltre 2milioni di inoculazioni da fare (contando le seconde dosi). La difficoltà è stata trovare i medici che fossero presenti nelle farmacie, perchè un farmacista potrebbe anche inoculare, fatto il dovuto corso, ma la responsabilità e la competenza sulla anamnesi deve essere del medico. Oggi, ad esempio, su dieci persone venute in farmacia per il vaccino, due sono risultate non essere idonee alla vaccinazione e il medico di turno ha ritenuto di doverle indirizzare in altro modo, magare inoculando in un ambiente più protetto".
In totale, al momento, sono cinquanta farmacie in Liguria, delle quali tre nella città della Spezia: "Altre tre si aggiungeranno a breve, non appena i vaccini arriveranno".
Indispensabile, quindi, la capillarità del servizio garantita grazie alla sinergia di tutti i professionisti coinvolti, come medici e, appunto, farmacisti che, ad oggi, fa viaggiare le vaccinazioni in farmacia al ritmo di 400 vaccinazioni alla settimana in città e 1000 nella totalità della Asl5.
Ma se gli ordini professionali stanno facendo la loro parte, un rallentamento della campagna vaccinale si sta notando per un sentimento di paura e di sfiducia, come spiegato da Barbara Cidale, commissaria e medico vaccinatore: "Purtroppo al momento stiamo notando come, su circa 240 prenotazioni al giorno, vengono fatte solo una 40ina di somministrazioni. C'è bisogno che su questo ognuno faccia la propria parte per far capire che i rischi della malattia sono assolutamente superiori ai rischi di reazioni avverse ai vaccini, che esistono, proprio perchè esistono per ogni farmaco, ma non devono preoccupare così tanto".
Dunque c'è uno spreco di vaccini? "Nessuno spreco- assicura Borachia, rispondendo alla proposta di Lorenzo Forcieri che chiede se non sia il caso di aprire le vaccinazioni anche al di fuori delle prenotazioni- Chi rinuncia viene immediatamente sostituito con altri che sono nella lista delle prenotazioni, ma il sentimento di paura verso i rischi dei vaccini deve essere tenuto sotto controllo e vanno fatte passare le corrette informazioni: vaccinarsi è indispensabile per tornare alla normalità e non deve diffondersi il falso mito che sia meglio prendersi il virus".
Su questo punto, che, come spiegato da Borachia "Deve essere escluso da ogni discorso politico e deve vedere tutti concordi", sono intervenuti anche la commissaria Federica Pecunia e il presidente della commissione Teja, favorevoli a "Costruire un percorso insieme per agevolare la giusta comunicazione".