Per questo vogliamo una Piazza Verdi più bella e accogliente. I lavori dunque partiranno. Secondo i programmi. Con i miei concittadini, all'incirca un anno fa, ho preso l'impegno di portare avanti un disegno di trasformazione per cui ho ricevuto la loro fiducia. Non voglio tradirla. Voglio agire con coraggio anche quando - come in questo caso-la reazione al cambiamento si fa aspra.
Non ho avuto paura a spendermi nella battaglia sul Polo Universitario, così come la scommessa sulle crociere, passando per l'impegno per il nuovo ospedale, la Variante Aurelia e il lavoro di lunga lena sul tema dell'Arsenale e delle aree militari.
Sta dentro questa idea di città la riqualificazione di Piazza Verdi : un disegno che restituirà slancio e funzioni ad una parte di città di cui oggi, con l'arrivo delle crociere, risulta più evidente la valenza strategica.
La nuova porta a mare della città. Legata a doppio filo con l'ipotesi di "anticipazione del waterfront" a cui stiamo lavorando. Alla fine, anche se di certo rappresenta un problema di non facile gestione, la contemporaneità dei cantieri di Piazza Europa e Piazza Verdi forse renderà più leggibile questo progetto di insieme.
Perché la realizzazione del parcheggio in Piazza Europa sarà l'occasione per riorganizzare quell'intera parte che dal mare arriva a Piazza Europa, appunto, e poi si dirige verso Piazza Verdi e, di lì, attraverso Via Chiodo costeggiata dal Boschetto (anche questo oggetto di un progetto di riqualificazione), verso la porta dell'Arsenale.
Insomma, se le riqualificazioni del passato ventennio hanno consentito la rinascita del nucleo storico, della città vecchia, con questi interventi ci riappropriamo di un'altra prestigiosa parte della nostra storia urbanistica, artistica e sociale, quella ottocento-novecentesca, restituendole le funzioni, l'importanza e la dignità che la storia di quei luoghi meritano.
Ecco allora perché i lavori partiranno. Certo si deve sempre ascoltare chi protesta, ma senza mai perdere di vista il bene collettivo, l'interesse generale.
Piazza Verdi diventa in un certo senso un paradigma del rischio che deve correre chi vuole governare una città guardando a un orizzonte temporale lungo. Anche a rischio dell'impopolarità e delle accuse di arroganza.
Andiamo avanti. Con serenità. La città avrà un nuovo grande spazio pubblico. Discutiamo tutti insieme, residenti, operatori, cittadini tutti su come usarla, farla vivere e viverla.
Massimo Federici – Sindaco della Spezia
La Spezia, 16 giugno 2013