"Cominciamo male, caro Governo". Così il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti in merito al rifiuto da parte del ministero della Salute dell'istanza urgente presentata per posticipare di 24 ore l'entrata in vigore del passaggio della in zona arancione e consentire ai ristoratori di tenere aperte le attività a pranzo nel giorno di San Valentino.
"Quello che mi preoccupa - afferma il governatore - è che si tratta del primo atto ufficiale del Governo Draghi, un Governo da cui tutti ci aspettiamo qualcosa di più e di meglio del precedente per quanto riguarda l'attenzione al mondo delle imprese. Se la prima impressione è quella che conta, questa non è una buona impressione".
Il presidente spiega che "solo alle 19 di oggi è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana l'ordinanza che colloca alcune Regioni in fascia "arancione". Cioè cinque ore prima della sua entrata in vigore. Francamente - prosegue - siccome questo è l'atto formale che rende operativa quell'ordinanza, forse si poteva fare un po' prima, per dare almeno un quadro di certezza". Il presidente della Liguria prosegue: "Il nostro appello a rimandare solo di qualche ora l'entrata in vigore per consentire ai ristoratori di poter svolgere almeno il pranzo di San Valentino, con molte prenotazioni già prese, è stato respinto.
Onestamente ritengo che questo rifiuto segni un grave sbilanciamento dell'equilibrio tra salute ed economia. Un piccolo gesto per una categoria già duramente colpita non avrebbe, in poche ore, aggravato la situazione epidemiologica, tanto più che i dati sono in miglioramento, gli ospedali sotto il livello di guardia e la maggior parte del territorio regionale resta al di sotto dei limiti previsti". "Spero che la discontinuità verso un atteggiamento punitivo al limite dell'ideologia - conclude Toti - sia solo legato al breve tempo decorso dall'insediamento. E credo che, come me, se lo augurino anche migliaia di attività a cui sono state negate poche ore di lavoro in più".