Nelle ultime ore è emerso il caso dell’aberrante modulo fornito dall’azienda sanitaria locale per la prenotazione del vaccino anti Covid, recante la dicitura “omossessuale” tra le categorie di soggetti con comportamenti a rischio.
Da anni, ormai, non sono più richieste indicazioni sull’orientamento sessuale degli individui ai fini della determinazione del grado di rischio sanitario, neppure in occasione delle donazioni di sangue, e per una semplice ragione: si tratta di una questione di civiltà.
Visto il clamore della vicenda, vista la posizione indifendibile di chi con la propria superficialità non ha impedito che avvenisse una tale discriminazione, seppur frutto d’errore, alla fine sono giunte le doverose scuse del Direttore Sanitario, nonché a seguire quelle di Giovanni Toti.
Chiedere scusa tuttavia non è abbastanza, non in Liguria, dove neanche 10 giorni fa la maggioranza guidata dallo stesso Giovanni Toti ha respinto la mozione che avrebbe dovuto impegnare la regione nel sostegno alla proposta di Legge Zan, e dunque in una concreta ed effettiva condanna nei confronti di chi pone in essere condotte discriminatorie o addirittura commette e reati a sfondo omotransfobico.
Come Partito Democratico della Spezia auspichiamo che questo imbarazzante e inaccettabile errore possa servire da lezione per il futuro, e chiediamo una concreta presa di posizione di condanna, da parte dell’attuale maggioranza regionale e locale, rispetto alla subcultura omofoba e discriminatoria che troppo spesso e subdolamente si manifesta nelle istituzioni e nella quotidianità delle persone, come anche questo triste episodio ci dimostra.
Coordinamento provinciale PD La Spezia