Sulla copertina di quella Gazzetta (era il numero 235 e il quinto anno di pubblicazione) avevamo pubblicato il disegno di un albero di Natale di una bimba di quasi 8 anni, una spezzina – come scrivevo – “che avrà 30 anni nel 2033”.
E il testo poneva qualche domanda... Oggi, a distanza di un decennio da quelle domande, le riproponiamo integralmente. Ai nostri lettori il compito di riflettere e di valutare.
“Continua la tradizione della Gazzetta della Spezia di augurare ogni bene per le prossime festività e per l’anno che viene ai propri lettori, ai propri inserzionisti, agli amici e ai collaboratori, con un disegno esclusivo.
Questa volta non abbiamo scelto un artista di fama né un pittore emergente. I suoi lavori non saranno ospitati in musei e gallerie, e non avranno un prezzo di mercato. L’autore, anzi l’autrice, di questo disegno è una bambina di neppure otto anni. Il suo nome non è importante. Come non è importante lo stile del disegno o la natura del tratto. E’ il disegno semplice di una spezzina che avrà trent’anni nel 2033. Di una bambina che avrà la fortuna, la gioia, il dono di vedere quello che noi le stiamo preparando oggi e le prepareremo nei prossimi anni.
Una bambina che vedrà definitivamente sistemato il Mirabello, che passeggerà con gli amici lungo il nuovo water front, che riuscirà a farsi un bagno in mare alla diga, che passando per Marola avrà la fortuna di vedere il suo mare azzurro all’orizzonte. E magari che riuscirà a trovare un lavoro interessante in riva al Golfo, che potrà entrare in Arsenale per aspettare un amico che lavora in un grande cantiere privato, che studierà all’università di viale Amendola, che in caso di bisogno potrà utilizzare la moderna struttura ospedaliera del Felettino. Che riuscirà a trovare parcheggio in centro, che si prenoterà una visita medica specialistica pubblica in pochi giorni, che manderà i propri figli in una scuola pubblica piena di bambini di tante nazioni e con insegnanti capaci di farli crescere in armonia.
Questa bimba non ci chiede tutte queste cose. Siamo noi adulti che gliele dobbiamo. Poi, a sua volta, la piccola autrice del disegno si dovrà impegnare per continuare il cammino e cercare di lasciare questo piccolo mondo che si chiama Spezia migliore di come lo avrà trovato.
Ma ora, adesso, siamo noi che dobbiamo impegnarci. Che ne dite cari Federici, Fiasella, Forcieri, Papi, Bianchi, Sammartano, Cimino, Peracchini, Andreetti, Melley, Corradino, Ferrarini e tutti gli altri che possono fare qualcosa per questa bimba? Ce la possiamo fare? Possiamo impegnarci a dare quel futuro alla nostra piccola autrice?
Forza e coraggio, allora, perché il tempo stringe e lei sta crescendo in fretta. Forse è il caso di passare dai patti per la città agli atti. Quelli concreti. Buon Natale e buon anno a tutti. Soprattutto a chi può contribuire al nostro futuro”.