Continua senza sosta la politica di svendita del territorio da parte dell’Amministrazione Portovenerese di centrodestra a guida del Sindaco Matteo Cozzani; in questi ultimi anni il Comune amministrato dal braccio destro di Toti ha già messo sul mercato diversi immobili depauperando di fatto il patrimonio pubblico, peraltro senza alcun progetto di lungo respiro ma procedendo a spot con il solo obiettivo di monetizzare.
Le svendite e quindi le privatizzazioni sono quasi sempre precedute da un colpevole abbandono e degrado della cosa pubblica, evidenza anche di una chiara incapacità gestionale, che apre la strada allo sventurato concetto di “Valorizzazione” che dal loro punto di vista, sterile e destrorso, non puo’ che essere esclusivamente solo economico, mai sociale, culturale o ambientale. Recentemente sono gia’ state cedute “Villa Carassale” sull’Isola Palmaria, la “Casa del Capitano” sopra la grotta Byron e le Azioni Societarie di ACAM; sulla scia della logica sopradescritta si è proceduto a smantellare i CEA, Centri di Educazione Ambientale sia in Palmaria che sulla terra ferma, ospitando evidentemente un turismo troppo economico e non in linea con il target totiano improntato ai red carpet e alla Palmaria in versione Capri nostrana.
Analogamente si è proceduto alla chiusura del Castello Doria e della Batteria Umberto I, la Fortezza del Mare che in un recente passato era stata fulcro di importanti iniziative culturali e territoriali di rilievo nazionale, iniziative completamente azzerate in questi oltre 7 anni di Amministrazione Cozzani, appiattita esclusivamente su eventi mondani riservati ai vip o sulla estrema banalizzazione della piscina naturale ben rappresentata dall’invasione degli inguardabili fenicotteri rosa gonfiabili.
Sorte ancor più triste è toccata alla millenaria Torre Capitolare all’ingresso del borgo, negli anni ’80 ambita location per mostre di pittura ed eventi culturali ed ora affittata ad uso bed and breakfast; ma Il peggio offerto da questa Amministrazione è stato anche l’eliminazione dello storico bar – gelateria Lamia che da otre 70 anni garantiva un servizio a cittadini e turisti anche nel lungo periodo invernale; un pezzo di storia portovenerese spazzata via mettendo a bando al miglior offerente il locale senza garantire la storica attivita’ presente e provocando una ferita inguaribile nella comunità.
Oggi tocca ad un pezzo di piazza Spallanzani ovvero la più conosciuta piazza S.Pietro, da troppo tempo ormai occupata dal cantiere privato della Locanda S.Pietro che, seppur nel susseguirsi di diverse cerimonie inaugurali stenta a procedere creando un disagio che incomincia ad essere giustamente mal sopportato dagli abitanti; un pezzo di una delle piazze piu’ belle del mondo viene considerato alla stregua di un qualsiasi frastaglio stradale al quale si può rinunciare per poche migliaia di euro!
Domani toccherà allo storico edificio delle scuole di Portovenere con vista mozzafiato sulla palazzata e sulle bocche, sono infatti già in corso le pratiche di “valorizzazione”, e questo purtroppo sara’ poco piu’ di un antipasto che non calmerà gli appetiti speculativi che non vedono l’ora di addentare l’ex patrimonio militare dell’Isola Palmaria. Serve una forte inversione di rotta che deve partire prioritariamente dalla consapevolezza del Valore, ovviamente non solo economico, da parte dei cittadini, riconoscendo i Beni Comuni irrinunciabili da conservare e manutere per le prossime generazioni.