Abbiamo assistito attoniti alle indebite interferenze della Lega nel recente rimpasto delle nomine assessorili, con il Sindaco scavalcato platealmente dalla sen.ce Pucciarelli e esautorato delle sue prerogative. Abbiamo avuto poi eco dei retroscena rissosi che hanno portato all'abbandono dell'ex Ass. Asti a conferma di un clima di conflittualità presente da molto tempo all'interno della stessa Giunta.
Per non parlare della campagna acquisti che il partito di Toti e Peracchini- Cambiamo- ha messo in atto da mesi, arruolando assessori transfughi (Casati) e consiglieri comunali voltagabbana dell'ultima ora.
Un quadro davvero desolante che registra quotidianamente tensioni e strappi nelle fila della maggioranza che vanno a discapito dell'azione amministrativa e di governo della città. Negli ultimi giorni c'è stato un vorticoso avvicendamento nelle presidenze delle commissioni consiliari che è figlio della resa dei conti in seno a questa maggioranza.
Cenerini, bocciato sonoramente nelle sue recenti aspirazioni regionali, si è insediato a capo della commissione lavoro in sostituzione del neo assessore Frija (FdI), dimostrando sin da subito poco rispetto alle richieste dei nostri gruppi in merito alla necessità di avviare un rapido confronto su una vertenza occupazionale delicata come quella che riguarda più di 230 lavoratori della ex Call & Call.
Vi sono state poi due dimissioni dalla presidenza di altrettanti organismi, come quella di Frascatore (Cambiamo) dalla 4^ commissione sanità sostituito dal collega di partito Teja e quella di Tarabugi (ex Spezia Popolare ed ora approdato anche lui in Cambiamo) dalla 2^ commissione urbanistica ed ambiente.
Questa ultima decisione, peraltro sollecitata da tempo da molti di noi per evidente incapacità nella conduzione della medesima commissione, è in realtà figlia dei problemi che abbiamo evidenziato come opposizioni sul piano del possibile conflitto d'interessi dello stesso Tarabugi (assunto di recente in una società partecipata del Comune senza aver rassegnato doverosamente le dimissioni dal ruolo di consigliere comunale) e degli scontri in atto nella stessa maggioranza, dove le forze moderate (come Spezia Popolare in primo luogo) rivendicano un riequilibrio degli incarichi di governo a discapito del predominio totiano.
Insomma un pasticcio dopo l'altro, con la città che rimane ferma al palo senza idee e scelte chiare per lo sviluppo del nostro territorio.
Le Ali a Spezia, Italia Viva, Partito Democratico, Partito Socialista, Spezia bene Comune, Spezia Bella forte e unita, Movimento cinque stelle.