“Gli spezzini sono stufi di demagogia e facili euforie da parte del Presidente Toti che il 16 ottobre 2016 venne a posare la prima pietra del nuovo Felettino mai realizzato. Ci sono troppe domande che aspettano risposta sui tempi ed i modi di realizzazione del nuovo Ospedale“ Così Guido Melley e Roberto Centi, LeAli a Spezia/Lista Sansa; Davide Natale, Marco Raffaelli, Luca Erba, Partito Democratico; Donatella Del Turco, Jessica De Muro, Paolo Ugolini, Movimento 5 Stelle, che continuano: “Al di là del numero dei posti letto e degli adeguamenti al progetto imposti dall’epidemia Covid, quale sarà l’effettiva configurazione funzionale del nuovo ospedale? Si tratterà di un Dea di primo livello?
Saranno garantiti gli attuali reparti e servizi specialistici o ci sarà un depotenziamento a danno della nostra comunità? Perché Toti ha dichiarato che il nuovo progetto potrà contare su una dotazione finanziaria di 250 milioni di euro, quando il precedente progetto era stato calibrato su un budget di spesa di 175 milioni di euro? Perché non si dice dove verranno presi tutti i soldi dal momento che del budget originario ad oggi mancano all’appello ben 22 milioni, già spesi principalmente per anticipi al precedente appaltatore (più di 10 milioni) e per i lauti compensi al soggetto preposto alla direzione lavori (quasi 9 milioni ad Ire)?”
Continuano gli esponenti politici di opposizione: “Toti può assicurare tutti noi che i contenziosi aperti con Pessina non inficeranno la nuova gara d’appalto? Chi pagherà l’eventuale soccombenza in giudizio, la nostra Asl con inevitabili conseguenze sul bilancio della sanità spezzina? E sono sempre convinti dell’idea di affidare tutta la responsabilità del progetto a quella stessa Ire che nel precedente appalto ha prodotto pessimi risultati come stazione appaltante e direzione lavori? E per di più al costo di quasi 1 milione di euro l’anno di sola parcella?”
Conclude la nota congiunta: “Come si pensa di impostare la nuova gara di appalto, dopo aver lanciato a ripetizione nei mesi scorsi formule suggestive come ad esempio il “leasing in costruendo” senza fornire elementi di chiarezza? E quali saranno i tempi reali: gara d’appalto nel 2021, aggiudicazione ed avvio del cantiere ad inizio 2022, consegna del nuovo ospedale dopo come minimo quattro anni, vale a dire nel 2026, se tutto va bene. Un arco temporale di almeno 6 anni da oggi: come pensano di gestire questa lunga fase di transizione potendo contare solo sul S. Andrea e sul S. Bartolomeo? Insomma, siamo di fronte ad un quadro pieno di incognite del quale chiederemo conto in seno alle competenti commissioni consiliari in Comune ed in Regione, perché una cosa è certa: gli spezzini hanno bisogno di risposte e di chiarezza e non di annunci ad effetto e facili.”