"Come abbiamo più volte dichiarato, a nostro avviso i problemi della sanità spezzina non nascono da oggi ma vengono da lontano.
Abbiamo sempre ammesso, che l’attuale Direzione dell’ASL ha ereditato una situazione difficile; era scontato che la pandemia da coronavirus determinasse, in presenza di una situazione già critica, ulteriori problemi.
Del resto, la nostra provincia ha sofferto particolarmente i tagli che almeno da 10 anni si sono operati sulla sanità italiana.
I dati sono inconfutabili e noti a tutti da tempo:
- 200 posti letto per acuti e 26 per la riabilitazione in meno nella nostra ASL rispetto ai parametri;
- una cronica carenza di personale sanitario che, nel caso degli infermieri, appare drammatica; un infermiere ogni 220 abitanti nella nostra provincia, contro 1/148 della media regionale! 100 operatori sanitari ogni 100.000 abitanti contro i 153 della media regionale;
- una carenza di medici specialisti ospedalieri che è diventata drammaticamente pericolosa con medici non internisti che sopperiscono, come possono, di notte e nei giorni festivi, alla carenza di specialisti di medicina interna;
- a fronte delle solite promesse i dati sulle assunzioni sono chiari: solo pochi medici e una quarantina di infermieri a ruolo negli ultimi due anni, che non compensano neanche i pensionamenti!
La Direzione dell’ASL ha peraltro clamorosamente sbagliato la gestione delle assunzioni dei medici. Pensando di accelerare le assunzioni ha affidato quasi esclusivamente incarichi a tempo determinato o libero-professionali; ciò ha determinato un sostanziale insuccesso del reclutamento dei medici, visto che, fra un lavoro stabile (come quello offerto dalla Toscana) e uno con futuro incerto, i medici hanno quasi sempre scelto il primo!
Certamente la vetustà e problematicità dell’ospedale Sant’Andrea, così come l’incapacità della medicina territoriale di arginare il ricorso dei pazienti alle prestazioni ospedaliere, ulteriormente acuitasi nell’attuale situazione pandemica, hanno ulteriormente aggravato i problemi.
Tuttavia, questo non assolve la Direzione dell’ASL per almeno tre motivi:
- perché chi ha avuto ed ha il potere di contrattare con la Regione la distribuzione delle risorse economiche e umane ha chinato il capo e consentito che Genova “resistesse” a spese nostre! Tra questi dobbiamo tristemente inserire il Sindaco della Spezia che non risulta si sia speso in alcun modo per ottenere quanto ci è dovuto!
- perché, anche a causa della nota e antica conflittualità fra il Commissario Straordinario e il Direttore Sanitario, la Direzione dell’ASL ha gestito in modo pessimo l’emergenza pandemica determinando ulteriori problemi per la tenuta del sistema sanitario spezzino;
- infine, perché la stessa dirigenza non è stata minimamente in grado di avviare una programmazione che potesse in qualche modo attenuare i mille problemi della nostra sanità; basti pensare che ci sono 12 primariati vacanti da anni e conseguentemente interi pezzi dell’organizzazione ospedaliera lasciati senza una guida stabile e autorevole.
La situazione pandemica richiede una decisa e rapida inversione di rotta. Occorre che la comunità politica spezzina recuperi il proprio orgoglio e superando le divisioni politiche apra una vertenza regionale su questi temi. Ma occorre anche la volontà comune di pretendere che la sanità spezzina sia finalmente affidata a manager capaci e competenti.
Non è più il tempo delle polemiche. I nostri cittadini, ma anche i nostri operatori sanitari, molti dei quali sono letteralmente stremati dall’ulteriore carico di lavoro determinato dalla situazione pandemica, pretendono dalle forze politiche, e in primis da chi li amministra, che al tema della salvaguardia della salute venga data la massima priorità.
Noi, come AvantInsieme, insieme agli amici di Più Europa, siamo a disposizione per un progetto comune teso a salvare la sanità spezzina".
Movimento AvantInsieme e Più Europa La Spezia