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Ordinanza Regione Liguria, Centi: "Chiusura al pubblico, ma di cosa?"

Il consigliere regionale Roberto Centi analizza la nuova ordinanza di Regione Liguria.

"Ordina su tutto il territorio regionale .....la chiusura al pubblico dalle ore 21.00 alle ore 6.00, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private oltre che gli spostamenti determinati da esigenze lavorative, attività sportiva o motoria individuale, situazioni di necessità ovvero motivi di salute per il periodo intercorrente dalle ore 21.00 del 30 ottobre alle ore 6.00 del 2 novembre 2020".

"A parte l'errore di concordanza tra "fatta salva" e il plurale che segue dopo un femminile singolare (non credo che si tratti di constructio ad sensum), l' elemento che colpisce per primo è che non c'è scritto a cosa si riferisca la chiusura al pubblico; di che cosa si impedisce l'accesso al pubblico? Delle discoteche, o dei ristoranti..o delle chiese ...o delle bocciofile ..o delle biblioteche o dei teatri..o dei supermercati o dei negozi di quartiere..o dei sottoscala...di che?", così scrive in un post Facebook il consigliere regionale roberto Centi.

"L'altro elemento è più difficile da notare a una prima lettura ed è la parola "pubblico". È chiaro che si tratta di un refuso, anzi di un copia e incolla venuto male, ma colpisce lo stesso quell'espressione "chiusura al pubblico" per dire divieto di circolazione per le persone che non si trovino nelle condizioni previste nel seguito, ma l'accento è sul pubblico, che può essere riferito a categorie di persone che frequentano determinati locali o accedono a servizi, mentre il focus doveva essere messo sui cittadini, se si attinge alla sfera amministrativa, o sulle persone, se si pensa a quella genericamente esistenziale".

"Mi si dirà che è ora che la smetta di fare il prof. e che devo sapere cogliere l'aspetto politico. Penso che spesso siano esattamente la stessa cosa. "Chi parla male pensa male" diceva il mitico pallanotista di Palombella Rossa; si pensa una cosa e i lapsus che vivono dentro di noi si materializzano e si fanno grotteschi".

"La "popolazione" diventa il "pubblico", la sintassi non tiene come non tengono i princìpi, manca il complemento di specificazione perché manca il "discernere". Le parole si inseguono in libertà perché non si sa quello che si vuole dire, quello che la responsabilità di chi governa dovrebbe dire".

"E non si dica che non l'ha scritto chi l'ha firmato, perché in questo caso le possibilità sono due: o il Presidente Toti lo ha letto e non ne ha notato l' incomprensibilità , o non lo ha letto. Non saprei cosa sia peggio".

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