Siamo in una fase di emergenza, ma come ci viene ripetuto quotidianamente non ci si può fermare, perché l'economia deve “girare”, il “tempo è denaro”.
Se questi mantra tanto cari a Confindustria vogliono continuare ad esser perseguiti, la politica ha il dovere di imporre una compartecipazione alle Aziende del territorio per far sì che la classe lavoratrice possa recarsi al lavoro e continuare “ad esser produttiva” in relativa sicurezza.
Le aziende non possono pretendere sempre senza restituire niente, senza reinvestire sul territorio; questa è l'occasione per dare un contributo non solo a sé stesse, ma alla città perché sgravando il trasporto pubblico dal pendolarismo lavorativo, si aiuta ad alleggerire quello degli studenti. Non sarà sufficiente, ma aiuterà.
La scuola non può esser messa a rischio, perché il trasporto pubblico non è all'altezza della situazione. E' un qualcosa di paradossale. L'Ente Provincia che ha il compito di gestirlo dove è finita? Cosa sta facendo? Se non altro sta studiando i flussi?
Scaricare responsabilità, che ci sono eccome, sul Governo stando con le mani in mano, non risolve niente e si continua a mettere a rischio la nostra salute.
E' l'ora di agire, chiamando attorno ad un tavolo tutti gli Enti che possono e devono dare il proprio contributo e risorse in modi differenti, per fronteggiare questa emergenza: dalle Aziende pubbliche e private, alla Marina Militare e affini, all'Autorità portuale ai sindacati e associazioni di categoria.
L'organizzazione è tutto e partire dal piccolo può esser d'aiuto, basta scaricabarile.
Veruschka Fedi
Segretaria provinciale Rifondazione Comunista La Spezia