Continuiamo a stupirci dei silenzi del primo cittadino, tanto loquace, anche sui canali istituzionali del comune, quando c’è da congratularsi per la rielezione del presidente Toti, quanto reticente nel comunicare alla cittadinanza, con puntualità e completezza di dati, sul preoccupante quadro clinico del covid 19.
Non capiamo perché Peracchini abbia aspettato fino all’ultimo per decidere il posticipo della riapertura delle scuole, smentendo fino al momento prima le voci che lo davano necessario e inevitabile.
Si è deliberatamente voluto aspettare che si tenessero le elezioni? Solo dopo infatti si è appreso che il tasso di positivi per tampone era superiore di oltre nove volte la media nazionale! Non capiamo le ragioni per nascondere questo dato, che, se fosse stato reso pubblico tempestivamente, avrebbe responsabilizzato di più i concittadini che ancora sottostimano la situazione e disattendono le più elementari misure per contenere la pandemia, e ci chiediamo perché si sia dovuto aspettare l’ultimo momento per varare l’ordinanza che posticipava di dieci giorni l’apertura delle scuole, mettendo in difficoltà famiglie, studenti e insegnanti, colti impreparati a dispetto delle rassicurazioni del giorno prima.
Ora, i toni rassicuranti di Toti non sono stati messi in dubbio solo dall’opposizione o da un piccolo partito come il nostro, ma addirittura da uno Stato estero, la Confederazione Elvetica, e la risposta del governatore ha messo a nudo una realtà diversa da quella finora raccontata. Toti, infatti, replica alla misura di quarantena imposta dalla Svizzera per chi è residente, o abbia soggiornato in Liguria, addirittura suggerendo a uno stato estero di modificare una propria legge, affinché non ci si riferisca più all’intera regione, ma solo alla provincia della Spezia! Ammette così che la situazione nello spezzino è ancora critica e scarica brutalmente su di noi il peso di ogni responsabilità.
Senza abbandonare la speranza che un giorno vengano resi noti i casi suddivisi per aree territoriali (comuni della provincia e quartieri della Spezia), chiediamo al Sindaco un sussulto di orgoglio e di dignità, affinché muova le sue rimostranze a Toti per averci trattati da appestati (e immaginiamo quanto ciò possa nuocere al comparto turistico, ad esempio).
Ci piacerebbe vedere il primo cittadino difendere la dignità degli spezzini ed incalzare Toti e la Asl con lo stesso piglio di quando richiama il governo e la regione Toscana per sollecitare la rimozione delle macerie del ponte di Albiano (peraltro ancora sotto sequestro) ma sappiamo che resteremo delusi.
Coordinamento
Gruppo Più Europa Più la Spezia
Direttivo
Alleanza civica per la Liguria