"L'analisi del risultato elettorale regionale ha registrato la schiacciante vittoria di Toti, a cui vanno i miei auguri di buon lavoro, su Ferruccio Sansa. Ora sulle cause della nostra sconfitta dovremo, nelle prossime settimane, svolgere una analisi profonda e senza alcun infingimento", così Massimo Caleo, responsabile nazionale parchi e aree protette ed ex senatore del PD.
"Comunque sia, qualche incoraggiante e significativo elemento di valutazione lo si trova anche nelle più cocenti delusioni e da lì bisogna ripartire. Il Pd è il punto di riferimento per costruire l'alternativa alla destra nei territori. Sembra una banalità ma le urne ci hanno restituito la certezza che così è".
"Senza stappare le bottiglie di spumante, arrivano segnali incoraggianti dalla nostra provincia, soprattutto dove adesso sta governando la destra che ottiene un consenso inferiore rispetto alla tornata amministrativa, mettendo quindi in evidenza la loro incapacità a risolvere nodi territoriali complessi".
"Un esempio per tutti: a Sarzana il PD arriva al 26,5% dei consensi, superando e distanziando di quasi 10 punti la Lega Salviniana il cui vicesindaco, con deleghe molto importanti per la città, viene surclassato dall'ottima candidata sarzanese del PD, Francesca Castagna".
"Se consideriamo che proprio a Sarzana abbiamo avuto importanti abbandoni da parte di dirigenti di lungo corso, tale risultato assume ancor più valore. Stesso ragionamento si potrebbe fare in tutta la provincia della Spezia dove il PD con il 22,5% si è lasciato alle spalle di 3 punti il Carroccio".
"Contro l'opulenza finanziaria della destra nella campagna elettorale (mi piacerebbe sapere quanto hanno speso alcuni candidati), soprattutto i leghisti ma non solo, abbiamo messo in campo le capacità e competenze dei nostri ottimi candidati, le nostre idee, gli sforzi e la passione, spesso commovente, dei nostri militanti, che si sono mobilitati ovunque, evidenziando ancora una volta la solidità della nostra base".
"Parliamo di caratteristiche indispensabili per ricostruire quel fronte democratico, largo e plurale che ci dovrebbe portare a riconquistare le amministrazioni comunali perdute. Bisogna proseguire con umiltà e pazienza, dal basso e costruire alleanze territoriali che guardino non solo ai partiti ma ad un nascente e consapevole civismo, propositivo che si vuole affrancare dal tarlo populista".
"Un fronte democratico che ha nel partito democratico un punto di riferimento indispensabile e senza di esso nessuna alternativa alla destra può essere costituita. A dimostrazione di ciò, e concludo, è paradigmatico l'esile e aggiungerei quasi inutile, risultato di chi tenta avventurose e solitarie corse. Corse solitarie tese solo ad esaltare il particolarismo a scapito di una più strategica e feconda ricerca di interessi generali comuni. I cittadini però hanno capito".