“È stata una campagna elettorale basata sulle cose fatte e su cosa faremo nei prossimi cinque anni, in continuità con i nostri programmi, aggiustando con il cacciavite quel che ha funzionato meno bene e accelerando e potenziando quello che invece ha già dato ottimi risultati. Credo che i liguri questo lo abbiano capito. Credo invece che, dall’altra parte, abbiano capito ben poco dell’offerta politica alternativa: è comprensibile visto che è un misto di Guido Gozzano e Piccolo Mondo Antico, del giacobinismo di Robespierre e delle avanguardie intellettuali del miglior marxismo tutto mescolato insieme in un minestrone francamente molto lontano dalla ricetta tradizionale genovese. Ora i liguri sceglieranno, nella loro autonomia. L’unica cosa che mi sento di dire è di andar a votare”. Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, a poche ore dalla chiusura della campagna elettorale.
“Questa regione è stufa delle provocazioni di un governo che la ascolta poco o nulla – aggiunge Toti - che continua a tenere bloccate opere che potrebbero esser fatte domani, che sembra accanirsi per non assumersi responsabilità con i cittadini e le imprese di questa terra, da ultimo bloccando le gallerie. E cito solo gli esempi più recenti, di cui tutti hanno memoria”.
“Sarà un voto per dire sì al buon governo della Liguria – conclude il presidente uscente - ma anche per dire basta all’intromissione di partiti politici e governi romani che non conoscono le esigenze del territorio e in modo arrogante pretendono di dettare la linea”.