Spezia, come la Liguria tutta, ha bisogno di una sanità pubblica efficiente. Un sistema funzionante si basa, tra le altre cose, anche su corretto rapporto infermiere/paziente, ovvero su quanti malati un operatore sanitario possa assistere al meglio nel corso del suo turno di lavoro.
Ridurre il numero di pazienti dei quali gli infermieri sono tenuti a prendersi cura durante i loro turni può fornire una vasta gamma di benefici per entrambe le categorie. È importante sottolineare come, per ragioni di sicurezza, il rapporto dovrebbe essere di un infermiere ogni sei pazienti: la realtà è purtroppo diversa. Nel reparto di ortopedia è di 12 a 1, e a volte si arriva a 15 pazienti per ogni infermiere in quello di chirurgia.
I tagli delle assunzioni per ridurre i costi hanno causato una carenza di organico importante a livello nazionale e un rapporto infermiere/pazienti rischioso per la loro sicurezza e in occasione dell’emergenza Covid è stata sprecata un’occasione importante di internalizzazione dei precari e di miglioramento della qualità dell’assistenza infermieristica.
La situazione a Spezia necessita un immediato intervento ma anche nelle altre province la situazione dell’organico infermieristico è critica: a Chiavari, ad esempio, la graduatoria relativa all’ultimo concorso pubblico è esaurita, e non è possibile inserire in organico infermieri di altre province.
Non aiuta che sia stato annullato il bando di mobilità intra ed extra regionale.
La carenza di personale infermieristico a Spezia si ripercuote anche sul diritto dei lavoratori a fruire del part time: la quota concessa sarebbe del 3%, ma la direzione infermieristica ha dovuto porre un veto motivato dalla carenza di personale.
Mancano ancora i DPI, un problema che ha fatto sentire il suo peso anche in piena emergenza Covid. Si tratta di una carenza organizzativa a cui bisogna porre rimedio senza che vi siano una diffida e un esposto in Procura a fare pressione. Il problema delle liste di attesa, poi, si è ulteriormente aggravato con la necessità di recuperare gli interventi chirurgici rinviati o cancellati per limitare gli accessi in ospedale e limitare i contagi.
Una situazione difficile che merita una soluzione immediata.
Il personale medico e infermieristico di Spezia, come quello di tutta la regione è stato sottoposto a ritmi di lavoro frenetici nel momento più critico dell’emergenza Covid: sono stati chiamati eroi e sono state fatte promesse che non sono mai state mantenute. Nessun bonus o benefit è mai stato erogato, riposi non fruiti non sono stati retribuiti.
È ora di dare risposte concrete ai lavoratori che si occupano della nostra salute. È ora di buonsenso.