Dopo un silenzio durato settimane, nonostante i numeri confermassero la crescita dei positivi, la Regione soltanto negli ultimi sette giorni ha emesso un’ordinanza urgente per obbligare l’uso della mascherina h24 nella provincia della Spezia, seguita venerdì scorso dal posticipo di dieci giorni dell’apertura delle scuole - limitato al solo capoluogo - e dall’istituzione di una mini zona rossa nel quartiere Umbertino. Quest’ultimo provvedimento all’opinione pubblica ha dato l’impressione di aver creato un ghetto all’interno del tessuto cittadino, giustificato da Toti come l’estrema ratio, inizialmente per l’alto numero di positivi, e poi, dopo averne modificato il testo, per l’impossibilità di mantenere il distanziamento sociale all’interno del quartiere.
Gli assembramenti di piazza Brin e di via Milano sarebbero ben più pericolosi e meno gestibili, seguendo la “logica” del provvedimento, di quelli serali di piazza del Bastione e delle vie limitrofe. Ci domandiamo a questo punto, se Toti ha dovuto disporre una modifica sostanziale in nemmeno 24 ore dalla promulgazione dell’ordinanza, quanto possa valere il parere di Alisa, essendo adesso la toppa peggiore del buco.
A una settimana dal voto manca ancora il coraggio da parte di chi, prima ha criticato il governo per la chiusura delle discoteche, sostenendo che non fosse necessario perché andava tutto bene, e dopo in zona Cesarini ha emanato provvedimenti estemporanei per tentare di arginare una situazione ormai sfuggita di mano. Si fa finta di segregare dal resto della città un quartiere multietnico densamente abitato, chiudendo anche tutti i circoli ricreativi e culturali, e si applica il principio del laisser faire per il confinante centro cittadino, come se quest’ultimo fosse una zona franca dove è concesso fare ciò che è vietato altrove.
Con quest’ultimo grottesco provvedimento si getta di fatto un’ombra sulla comunità dominicana, a cui va tutta la nostra solidarietà, mentre si continua a non voler vedere altre situazioni rischiose, come i bus per Portovenere e Lerici, affollati di turisti, di lavoratori e di residenti, o le piazze del centro storico stipate di persone nelle sere di fine settimana. Si marginalizza un quartiere che ha il suo ombelico nella splendida piazza Brin, popolata e vissuta da una variegata comunità, che spazia dall ’anziano residente ai bambini dominicani, passando per chi l’ha eretta a propria dimora, non avendo altro posto dove vivere, cercando un capro espiatorio per una situazione ormai critica a cui è mancata la capacità e la volontà politica di porvi rimedio.
Il senso di responsabilità di un politico si misura in situazioni come queste, quando con oltre 70 pazienti ospedalizzati di cui 7 in terapia intensiva, era necessario il coraggio di imporre la chiusura temporanea delle attività alle 20, eliminando così il pericolo degli assembramenti incontrollati, che puntualmente si sono verificati anche questo sabato nelle piazze del centro storico. Il momento della responsabilità, riprendendo le parole di Peracchini, sarebbe dovuto essere manifestato il 20 agosto, non solamente oggi; allora ci si sarebbe aspettato un
doveroso appello del sindaco rivolto alla comunità per ammonirla del rischio a cui si sarebbe incorso festeggiando l’eventuale promozione dello Spezia, seguita dall’obbligo di indossare la mascherina per quel giorno. Non solo le cose non sono andate così, ma dalle foto che lo hanno immortalato in compagnia dell’immancabile duo Toti - Gianpedrone si evince che per loro la mascherina non era che un inutile orpello.
La responsabilità di un sindaco richiede anche di tutelare la salute pubblica, pazienza le soluzioni draconiane e impopolari per le quali ci vuole il coraggio di confrontarsi con la parti in gioco, ma ignorare gli assembramenti del week end e non dedicarvi nemmeno un appello, ci sembra troppo.
Nel frattempo questa domenica mattina, sulla pagine social del comune, è apparso il comunicato stampa relativo alla partecipazione, in serata, del primo cittadino alla trasmissione sportiva Sportitalia, per parlare della promozione in serie A, e questo ci lascia ancor più basiti e convinti dell’inadeguatezza di Peracchini a ricoprire il ruolo di sindaco. Non vorremmo mai pensare che dal 22 settembre, passata la campagna elettorale e quindi la paura di perdere voti per provvedimenti impopolari, si dovessero emanare provvedimenti molto più restrittivi, dannosi per l’economia locale e lesivi della libertà personale, solo per essere stati volutamente ciechi e sordi prima.
Il Coordinamento
Gruppo Più Europa Più La Spezia