Passaggio decisivo quello del Sindaco-e candidato per un secondo mandato- Leonardo Paoletti. La campagna elettorale infatti non poteva non toccare il tema del Parco di Montemarcello, che occupa una porzione di territorio considerevole.
"Abbiamo voluto un incontro specifico sul Parco e abbiamo voluto organizzarlo alla Rocchetta, nel cuore del Parco, perché è importante e fa parte delle nostre vite- ha spiegato Paoletti- Questo è un luogo incantato, si sta bene e chi ha scelto di vivere qui vuole questa dimensione. Serve però trasparenza perché un organo così importante deve essere amministrato attraverso organi rappresentativi. La rappresentatività è indispensabile in una democrazia, mentre il Consiglio del Parco è formato da persone non elette che non hanno alcun interesse a far valere gli interessi dei cittadini perché sono nominati dall'alto. I sindaci che compongono la comunità del Parco insieme agli altri rappresentanti possono offrire solo pareri non vincolanti e hanno tutti lo stesso valore".
"Noi crediamo debbano sempre esserci i sindaci di Lerici e Ameglia che sono i due territori maggiormente coinvolti e poi un sindaco della Val di Vara e uno della Val di Magra. - ha proseguito Paoletti - Abbiamo avanzato questa mozione alla prima riunione della comunità utile dopo il lockdown e tutti i membri si sono dichiarati d'accordo. Per fare questo occorre modificare la legge regionale, ma io ho preferito passare anche dalla comunita del Parco per avere maggior valore".
Va bene un parco interregionale, ma a quel punto secondo me è necessario escludere il Carpione. Si tratta di una realtà complessa perché qui ci sono molte abitazioni che devono avere spazio di ampliamento, ovviamente con vincolo di residenzialità con una volontà di investimento e promozione del territorio, per questo non possiamo pensare di sovrastrutturare eccessivamente coimvolgendo ulteriori enti come la Regione Toscana: serve più contatto diretto con i cittadini che qui vivono e che amano questo territorio. È qui, con i cittadini dei comuni coinvolti, che bisogna ripensare al Parco. Noi vogliamo cambiare questo sistema fatto di regole che rendono difficile fruire e vivere questo territorio", aggiunge Paoletti.
Un tema importante per la campagna elettorale di tutti i candidati: "Si tratta di una guerra subdola perché molto spesso si fa leva sull'ignoranza delle persone, parlando di un ambientalismo irreale e che non può coincidere con quello che davvero è questo posto, dove vivono e lavorano persone che hanno diritto a depositi attrezzi dignitosi, a coltivare o allevare animali, certo senza stravolgere il territorio. Altrimenti le persone se ne andranno e gli imprenditori sceglieranno altri luoghi".
Ha proseguito Paoletti: "Un Parco intelligente serve per agevolare la fruibilità e la possibilità di vivere in questo luogo. Qui c'è spazio per il turismo esperenziale sul quale vogliamo puntare perché a Lerici non si deve più pensare di venire solo per andare al mare o andare al ristorante".
Dunque, secondo Paoletti, il Parco non va chiuso: "Bisogna però che ci rappresenti e che faccia gli interessi dei cittadini. Non vogliamo compromettere il territorio, ma dobbiamo valorizzarlo evitando situazione paradossali".
Numerose le testimonianze dei cittadini presenti: problemi pratici come l'illuminazione, il posizionamento di cestini o di panchine, l'impossibilità di utilizzare diserbanti o la manutenzione della linea elettrica o telefonica. "Qui ci vive della gente. Vanno bene le regole, ma devono essere intelligenti".