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Gobbetti: "La politica deve essere partigiana, deve scegliere di stare dalla parte del lavoro"

La candidata al Consiglio regionale per Linea Condivisa promette il proprio impegno per lo sviluppo dell'indotto industriale spezzino.

La Liguria, un tempo cardine fondamentale del triangolo industriale del nostro Paese, è da decenni sottoposta ad una inesorabile de-industrializzazione, non solo a causa dello spostamento geografico della produzione industriale italiana, ma anche per la totale assenza di politiche industriali imputabile non soltanto alla disastrosa giunta Toti, ma anche alle amministrazioni di centrodestra e centrosinistra che l’hanno preceduta.

Ci si è sempre mossi nell’ottica dell’emergenza, senza mai avere uno sguardo lungo sul futuro della nostra regione. Se il triangolo produttivo del Paese si è spostato a est è anche per la totale incapacità di investire in infrastrutture utili allo sviluppo produttivo e la mancata individuazione di asset strategici di sviluppo industriale.

In questo deserto di idee e di iniziative, grazie alla propria capacità di resilienza e ad investimenti pubblici, che sono frutto di battaglie territoriali condotte dai lavoratori e dai propri rappresentanti, ancora resiste un’industria a capitale pubblico che fa utili, che investe in innovazione e scommette sul proprio futuro in Europa e nel mondo.

A questo proposito il nostro territorio rischia di perdere una grande opportunità: queste industrie hanno bisogno di un indotto altamente qualificato e all’altezza dei nuovi processi tecnologici e organizzativi, che sono mutati e muteranno sempre di più.

Ecco perché mi impegno, se verrò eletta, a promuovere un piano di sviluppo territoriale dell’indotto industriale spezzino, mettendo insieme tutti gli attori istituzionali, sindacali, le grandi aziende come Leonardo, Fincantieri, Termomeccanica e le nostre imprese locali.

Se vogliamo dare una speranza di futuro alle prossime generazioni di liguri dobbiamo muoverci e farlo subito, dobbiamo evitare che le grandi aziende vadano a “cercar fortuna” fuori dalla nostra regione; evitare che l’appalto continui ad essere in molte realtà, come nel settore navale, un motivo di sfruttamento; dobbiamo garantire un futuro industriale glorioso alla Liguria, degno del proprio passato, figlio delle lotte partigiane e operaie degli scioperi del 44’.

La mattina del 3 marzo 1944 un comunicato uscito dalla tipografia della Rocchetta diceva: “Lo sciopero generale è stato un’affermazione e una vittoria dei lavoratori italiani, degni di essere l’avanguardia nella lotta per la liberazione e l’indipendenza del proprio Paese”.

Anche oggi le lavoratrici e i lavoratori possono essere l’avanguardia nella lotta per lo sviluppo democratico della nostra Regione e del nostro Paese, la politica deve fare però la propria parte, deve essere partigiana, scegliere di stare dalla parte del lavoro, sempre.


Silvia Gobbetti
Candidata al Consiglio regionale Linea Condivisa - Sinistra per Sansa

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