Ci si è sempre mossi nell’ottica dell’emergenza, senza mai avere uno sguardo lungo sul futuro della nostra regione. Se il triangolo produttivo del Paese si è spostato a est è anche per la totale incapacità di investire in infrastrutture utili allo sviluppo produttivo e la mancata individuazione di asset strategici di sviluppo industriale.
In questo deserto di idee e di iniziative, grazie alla propria capacità di resilienza e ad investimenti pubblici, che sono frutto di battaglie territoriali condotte dai lavoratori e dai propri rappresentanti, ancora resiste un’industria a capitale pubblico che fa utili, che investe in innovazione e scommette sul proprio futuro in Europa e nel mondo.
A questo proposito il nostro territorio rischia di perdere una grande opportunità: queste industrie hanno bisogno di un indotto altamente qualificato e all’altezza dei nuovi processi tecnologici e organizzativi, che sono mutati e muteranno sempre di più.
Ecco perché mi impegno, se verrò eletta, a promuovere un piano di sviluppo territoriale dell’indotto industriale spezzino, mettendo insieme tutti gli attori istituzionali, sindacali, le grandi aziende come Leonardo, Fincantieri, Termomeccanica e le nostre imprese locali.
Se vogliamo dare una speranza di futuro alle prossime generazioni di liguri dobbiamo muoverci e farlo subito, dobbiamo evitare che le grandi aziende vadano a “cercar fortuna” fuori dalla nostra regione; evitare che l’appalto continui ad essere in molte realtà, come nel settore navale, un motivo di sfruttamento; dobbiamo garantire un futuro industriale glorioso alla Liguria, degno del proprio passato, figlio delle lotte partigiane e operaie degli scioperi del 44’.
La mattina del 3 marzo 1944 un comunicato uscito dalla tipografia della Rocchetta diceva: “Lo sciopero generale è stato un’affermazione e una vittoria dei lavoratori italiani, degni di essere l’avanguardia nella lotta per la liberazione e l’indipendenza del proprio Paese”.
Anche oggi le lavoratrici e i lavoratori possono essere l’avanguardia nella lotta per lo sviluppo democratico della nostra Regione e del nostro Paese, la politica deve fare però la propria parte, deve essere partigiana, scegliere di stare dalla parte del lavoro, sempre.
Silvia Gobbetti
Candidata al Consiglio regionale Linea Condivisa - Sinistra per Sansa