La mozione protocollata dal consigliere provinciale Andrea Licari con la quale chiede di "Archiviare il Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) inerente il biodigestore di Saliceti e riaprire la procedura di pianificazione e la relativa Vas, fondata sull'esame di scenari alternativi in termini di siti e tecnologie per il trattamento di rifiuti organici", non è rientrata nell’ordine del giorno del consiglio provinciale di oggi, 31 agosto, ma dovrebbe essere discussa entro il 21 settembre.
Ha spiegato il presidente Peracchini: “Ai primi di agosto è arrivata una mozione a firma del consigliere Licari per discutere del progetto Saliceti e di alcune violazioni di legge. Ho chiesto parere all’avvocatura, perché bisogna verificare le violazioni normative espresse nella mozione. Non possiamo deliberare una questione così delicata senza il parere dell’avvocatura, non appena lo avremo inseriremo la mozione all’ordine del giorno”.
“Indispensabile discuterla prima delle elezioni regionali- ha insistito Licari nel suo intervento- La mozione è personale, quello che ho scritto è ‘ad avviso dello scrivente’, spero che da qui al 21 settembre questa mozione venga discussa, perché credo che sia importante coinvolgere tutto il consiglio provinciale”.
Ma sull’importanza di una discussione sul Biodigestore in consiglio provinciale è intervenuto anche il vicepresidente Francesco Ponzanelli: “Su questo tema Liguria Popolare è molto coinvolta, chiedo a tutto il consiglio che ci sia un incontro su questo tema prima delle elezioni. Bisogna dare una risposta seria a tutti i cittadini e quindi non possiamo usare la scusa delle elezioni, ma dare un segno inequivocabile rispondendo chiaramente a chi mette in ombra la procedura adottata fino a qui”.
Dello stesso avviso anche la consigliera Gianstefani: “Il fulcro è sulla pianificazione di area, perché è stato approvato un piano di ambito che aveva un determinato scenario che ovviamente ha avuto anche conseguenze a livello tariffario e cambiando lo scenario l’organo politico deve avere la possibilità di riaffrontare la questione”.