«Oggi tutti sembrano indignarsi per i 3 deputati che hanno percepito il bonus covid, 2 della Lega ed 1 del M5S, anche se in realtà è stato richiesto da 5 (fonti INPS). Questo rilancia il concetto che il problema non sia ridurre il numero dei parlamentari, ma di scegliere con cura la qualità della rappresentanza politica, sia nazionale sia locale».Lo dichiara il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, commentando la vicenda dei parlamentari che hanno percepito il bonus partita iva, misura istituita nel periodo dell'emergenza sanitaria covid-19.
«Pensiamoci: sono emblematici gli slogan dei partiti e movimenti cui appartengono i 5 deputati che hanno richiesto il bonus: 3 sono della Lega, che per tanto tempo ha urlato a squarciagola "Roma ladrona!", salvo poi tentare di imitare gli istinti della peggiore classe politica. 1 è del Movimento 5 Stelle, che entrò in Parlamento al grido "apriamolo come una scatoletta di tonno": ma evidentemente, anche in questo caso, qualcosa nella selezione della classe politica non ha funzionato. L'ultimo è un deputato di Italia Viva, che preso dallo slogan del suo leader "rottamiamo tutto" ha finito per rottamare anche il buon senso e la sua etica personale –chiarisce Pastorino -. Insomma: è giusto indignarsi per la gravità di quanto avvenuto. Ma poi sarebbe giusto che si smettesse di pensare "tanto sono tutti uguali", una volta per tutte. Perché questa vicenda riguarda politici che, probabilmente, sono al loro primo mandato; o movimenti che sottoponevano a giudizio la moralità altrui e che oggi si trovano di fronte le proprie meschinità».
«Non è che l'agone delle elezioni regionali sia molto diverso. Non sono accaduti fatti analoghi, sia ben chiaro, ma basta ritornare a come è iniziata questa legislatura per notare un po' di cambi di casacca, che hanno portato esponenti della minoranza nell'attuale maggioranza. Un transfuga proprio dal M5S e un altro eletto nella lista "Liguri con Paita" che ha superato l'evoluzione partitica della stessa on. Paita, addirittura andando direttamente con Toti –ricorda Pastorino -. L'amara conclusione è che oltre a indignarsi, le persone dovrebbero considerare attentamente chi votano. E non credere che chi propaganda moralità e trasparenza a tutti i costi riesca sempre a esserne fedele assertore».