Nessuna delle due fazioni vorrebbe mai che il San Bartolomeo venisse dato in pasto ai privati senza la garanzia che siano forniti i servizi essenziali ai cittadini.
Nonostante ciò si è animata la discussione nel consiglio comunale in streaming di ieri pomeriggio già dal primo tema all'ordine del giorno: la minoranza unita ha presentato una mozione sulla necessità che l'ospedale sarzanese rimanga destinato esclusivamente al pubblico.
La illustra nel dettaglio il consigliere del Pd Daniele Castagna:" Serve una risposta chiara su un tema importante come quello della sanità, soprattutto dopo questa esperienza pandemica. Crediamo che l'ospedale San Bartolomeo debba rimanere a disposizione dei cittadini: dove c'è sanità pubblica emerge una forte risposta alle emergenze come quella di quest'anno". E prosegue:"Impegno il sindaco a comunicare quanto espresso nel consiglio comunale ai dirigenti Asl, Alisa e alla Regione, per avere la garanzia che la destinazione dell'ospedale rimanga quella pubblica negli anni - e conclude attaccando la giunta Toti - in 5 anni la Regione ha peggiorato la sanità ligure tra Alisa e privatizzazioni: la colpa del "chi c'era prima" non regge più".
Successivamente Carlo Rampi di Fratelli d'Italia e presidente del consiglio comunale illustra, invece, l'Ordine del Giorno della maggioranza, dal quale emergono le differenze sostanziali tra la prima e la seconda, nonostante entrambi i gruppi condividano sani principi: "Molti concetti espressi dall'opposizione sono condivisibili, ma l'allarme sulla potenziale privatizzazione del San Bartolomeo è ingiustificato: non ho segnali di nessun tipo che indichino questa possibilità". Prosegue:"Abbiamo ospitato un eccellente campo riabilitativo ed era il frutto di un'integrazione da privato, ma che forniva servizi anche al pubblico: il cittadino vuole una sanità che funzioni e servizi efficienti". Infine:"Chiediamo che il nostro sindaco si informi sulla strada che Asl, Alisa e Regione intendano seguire per far sì che il nostro ospedale rimanga pubblico e migliori".
Interviene il consigliere di Sarzana per Sarzana Paolo Mione:"Il suo destino era già dubbioso prima della giunta Toti, ma quando verrà realizzato il nuovo ospedale alla Spezia sono sicuro che sarà delocato - poi aggiunge un dettaglio - mi ricordo una riunione in Regione Liguria a cui aveva partecipato anche Costantino Eretta, il quale, nonostante l'intervento di oggi, tempo fa era seduto tra i banchi del Pd, presentissimo e vicinissimo a Montalto e forse anche alla Paita". In seguito commenta l'odg del Centrodestra:"Credo sia degno di Don Abbondio: non si capisce se siate favorevoli al pubblico o al privato. Il nostro ideale di sanità è un altro: nel pubblico bisogna trovare tutto, e tutti devono trovare assistenza - in ultimo - nella mozione impegnate il sindaco, ma non affermate di volere che l'ospedale rimanga pubblico".
Il punto di svolta arriva dalle dichiarazioni di Andrea Pizzuto di Sarzana Popolare:"Non sono contrario all'integrazione della sanità pubblica con le eccellenze del privato, come esiste in tutta Italia: le strutture sanitarie devono rimanere pubbliche ma devono ricevere incentivi economici per migliorare". Ecco la differenza tra le due mozioni: l'opposizione ha presentato l'"esclusività" della funzione pubblica, invece la maggioranza dà la priorità al pubblico ma accetta incentivi privati purché siano garantiti i servizi a tutti.
Seguono questo ideale, senza condannare i privati, anche altri consiglieri del Centrodestra come Luca Ponzanelli, Lucia Innocenti, Gianluca Maggiari, Maria Grazia Avidano. Il M5S con Federica Giorgi, invece:"Non capisco cosa intendiate per pubblico: questo funziona bene quando c'è la volontà, avete stancato con "la colpa è di quelli di prima". Dunque lo scontro sull'"eccezionalità" del pubblico espresso nella mozione della minoranza non trova accoglimento dalla fazione opposta, che, invece, approva il suo l'Ordine del Giorno.