"Vogliamo incontrarci e riconoscerci in piazza per ri-prenderci gli spazi della città e prendere parola! Cosa vogliamo? Dare una risposta diversa a quelle - pur numerose - promosse in questi anni. Avere una continuità, essere una rete ampia e non d'occasione, attivata e poi disciolta alla fine dell'emergenzialità del momento. Un percorso inclusivo ma determinato a costruire un presidio permanente in città.
Abbiamo bisogno di una rete solidale che non ci faccia sentire soli quando camminiamo di giorno e di notte, per le strade e per i vicoli; che promuova iniziative, dibattiti e attivismo sui temi e nei luoghi più sensibili.
Vogliamo che questo sia un primo passo per aggregare e coinvolgere chi non accetta le intimidazioni, le violenze squadriste, le violazioni indegne della storia e della memoria. Perché? Viviamo in una città permeata di cultura antifascista che viene dalla storia, dalle lotte sociali e operaie che hanno veicolato valori legati alla Resistenza e alla solidarietà.
Qui come altrove, tuttavia, si muovono frange dichiaratamente neofasciste che aprono spazi di revisionismo e di organizzazione di pratiche squadriste. Sono spazi e gruppi che trovano consenso in un tempo di crisi economica e sociale - a cui non vengono date adeguate risposte - così come il sostegno, sempre più esplicito, di esponenti e partiti di destra, di figure istituzionali.
Queste frange si muovono tra l'attivismo politico e l'attività economico-commerciale, infoltendo di giovani le loro fila, organizzando intimidazioni e pestaggi mirati, promuovendo revisionismo storico e tappezzando la città di citazioni e simboli del Ventennio. Nessuno spazio ai fascisti, né ora né mai!
La cura del momento di piazza è collettiva: il presidio avverrà nel rispetto del distanziamento sociale, invitiamo tutti a portarsi la propria mascherina e rispettare le distanze di sicurezza".
Collettivo antifascista La Spezia
(foto di repertorio)