"Alla Spezia è in attività una centrale Enel a carbone che dista poche centinaia di metri dalle prime abitazioni: i pericoli per l'inquinamento e per la salute della cittadinanza sono evidenti", così il consigliere regionale Alice Salvatore (Il Buonsenso).
"La centrale ha un vero e proprio effetto ciminiera e secondo studi scientifici le particelle di carbone possono essere trasportate anche a centinaia di chilometri".
"Dovremmo invece perseguire l'obiettivo di convertire immediatamente la nostra produzione energetica verso le rinnovabili come stabilito dall'accordo di Parigi entro il 2030".
"Come ci spiega Marco Grondacci, Presidente del collegio dei probiviri de ilBuonsenso e giurista ambientale, l'Europa riconosce ad ogni Stato membro una certa autonomia sulla scelte per superare l'uso di fonti fossili".
"Invece il Governo ha deciso di assegnare ai diversi produttori, con un’asta pubblica, 3000 MW di centrali a gas come unica soluzione per la transizione. Se da un lato il Governo non ha stabilito con precisione le linee guida per una transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, prevedendo però un assurdo periodo cuscinetto con il turbogas, la Regione non può limitarsi ad affermare che: "Il Governo non lo permette".
"Come è noto la Regione sulle autorizzazioni ai progetti come quello della centrale ha un rilevante potere. Proprio alla luce di questo potere, la Regione potrebbe presentare uno scenario alternativo alla mega centrale a gas fondato sulle fonti rinnovabili, sistemi di accumulo integrati ed investimenti innovativi per il territorio spezzino".
"IlBuonsenso farà una battaglia senza quartiere in Consiglio Regionale e in tutte le sedi opportune per fermare la ennesima servitù energetica che farebbe guadagnare solo Enel, e non offrirebbe nemmeno posti di lavoro".