Apprendiamo con rabbia e indignazione dell'aggressione a due giovani ragazzi, avvenuta alcuni giorni fa in centro città ad opera di un gruppo riconducibile all'estrema destra.
Dalla dinamica parrebbe essersi trattato di una aggressione avvenuta con modalità di azione squadrista, modalità che vorremmo relegate al passato e che invece riaffiorano quotidianamente in molte città, compresa la nostra.
Avevamo portato all'attenzione delle autorità le nostre preoccupazioni in merito all'avanzamento subdolo e apparentemente innocuo di gruppi e gruppetti neofascisti che tentano di radicarsi nelle nostre città strumentalizzando ogni forma di disagio e di malcontento per poi mostrare alla prima occasione utile tutta la loro brutalità.
Avevamo rappresentato la nostra ferma opposizione e il nostro disappunto all'apertura di sedi e centri di aggregazione comunque riconducibili a tali gruppi, ma le istituzioni a cui ci eravamo rivolti per manifestare la nostra contrarietà ci avevano rassicurato sul fatto che nella nostra città la situazione era monitorata e sotto controllo.
Purtroppo i fatti dei giorni scorsi, uniti ad altri episodi verificatesi nel tempo in vari ambienti compresa la scuola, sembrano darci ragione imponendoci di rinnovare la richiesta non solo di porre sotto osservazione ma anche di valutare attentamente il mantenimento delle sedi e dei centri ricreativi comunque ad essi riconducibili.
Va tutta la nostra solidarietà alle giovani vittime di questo gravissimo pestaggio che impone anche un'altra riflessione.
Da tempo ARCI sottolinea che nell'amministrazione della nostra città manchi attenzione nei confronti dei giovani e delle loro legittime esigenze di svago.
L'unico approccio al tema infatti è in termini prescrittivi e sanzionatori.
Pensiamo sia arrivato il momento di rendersi conto che le giovani generazioni soffrono di una mancanza cronica di spazi pubblici per la cultura e l'aggregazione giovanile. Mancanza che si fa sentire ancora più forte in questo momento particolare dove le norme del distanziamento fisico limitano le attività di quelle realtà che provano a proporre un tipo di socialità diversa.
Ai giovani e ai giovanissimi vanno date regole ma anche spazi sicuri dove potersi esprimere liberamente, dove fare e fruire cultura e divertirsi in modo sano. Non è possibile proporre soltanto il consumo di alcolici fine a se stesso.
Arci La Spezia
La Presidente Stefania Novelli