Guido Melley, LeAli a Spezia: "Ci è stato segnalato che non sono garantiti nei nostri ospedali gli screening prenatali cui desiderano sottoporsi le donne in gravidanza, per accertare lo stato del nascituro ed eventuali anomalie cromosomiche come ad esempio la sindrome di Down.
In particolare, alcune nostre concittadine in dolce attesa hanno richiesto di effettuare il cosiddetto bi test, che può essere realizzato esclusivamente in un ospedale, e sono state sballottate tra i reparti di ginecologia di Spezia e Sarzana senza ottenere né risposte ne' certezze. Addirittura alcune di loro sono state invitate a rivolgersi agli ospedali di Massa, della Versilia o del vicino Tigullio vista l'indisponibilità dei nosocomi spezzini a fornire una prestazione diagnostica dovuta ed obbligatoria.
Ci chiediamo se anche questo grave disservizio dipenda da qualche astrusa disposizione dell'alta direzione Asl (se non dalla famigerata Alisa) o da un deficit organizzativo dei reparti interessati.
Sorge però il dubbio che anche questa brutta vicenda possa dipendere dallo stato di caos in cui sono precipitati gli ospedali spezzini, a causa della mancata separazione tra strutture adibite a curare i pazienti Covid e strutture Covid free, con la conseguenza che a tutt'oggi non sono garantiti alla cittadinanza gli esami e le prestazioni ambulatoriali di routine per le diverse esigenze diagnostiche."