La ripartenza, che è necessaria, comporta il dotarsi di strumenti che siano in grado di monitorare la situazione e di strutture sanitarie che siano preparate ad affrontare eventuali riprese dell'epidemia.
Eppure le nostre zone sono ancora prive della indispensabile divisione tra strutture Covid e non, si stanno togliendo le ambulanze dedicate e ci risulta non sia ancora possibile fare il tampone in caso di sintomi, anche in presenza di contagiati in famiglia e di attività lavorativa.
Non vorremmo mai pensare che non si facciano tamponi per non sforare la percentuale e dover richiudere tutto, con la pelle delle persone non si scherza.
Inoltre la mancata divisione nelle strutture ospedaliere, con la creazione di reparti dedicati, fa si che molti cittadini non abbiano potuto accedere a necessari controlli e visite specialistiche. Proprio per questo, in data 30 aprile, le opposizioni hanno chiesto che "l'amministrazione promuova un indagine tra i medici di famiglia per capire la percentuale di cittadini che, a causa della mancata suddivisione delle strutture ospedaliere, non ha avuto accesso a terapie, esami e visite specialistiche, con particolare riferimento ai pazienti oncologici."
Ad oggi non ne abbiamo notizia, così come non abbiamo notizia di un pressing del nostro sindaco per smuovere una regione che da tempo è tra quelle con i dati peggiori.
Gruppo Consiliare Passione e Competenza
Associazione Culturale Futuro e Radici