5000 persone controllate; 190 violazioni rilevate al Dpcm e alle ordinanze della Regione Liguria e del Sindaco della Spezia Peracchini e 50 sanzioni a titolari o gestori di esercizi commerciali, 1 arresto per resistenza a pubblico ufficiale: sono i numeri delle attività svolte dalla Polizia Locale della Spezia durante la Fase1, quella del lockdown.
Una attività intensa e che ha visto, per la prima volta nella storia, la Polizia Locale associata a pieno titolo, a tutti gli effetti, a forza di polizia, operante sulla base di un dispositivo emesso ogni giorno dal Questore della Spezia.
A rendere noti i dati e a sottolineare la particolarità di questo frangente, anche sotto il profilo dei compiti istituzionali, è stato il Comandante della Polizia Locale della Spezia Alberto Pagliai, nel corso dell'audizione in sede di I Commissione Consiliare.
Commissione nel corso della quale è stato audito anche l'Assessore alla Sicurezza del Comune della Spezia Gianmarco Medusei, che ha aperto la propria relazione ricordando il Maresciallo dei Carabinieri Massimiliano Maggi, colpito dal Coronavirus e deceduto e porgendo i propri auguri all'agente della Polizia Locale affetto da Covid-19 che è stato dimesso dal reparto di pneumologia dell'ospedale San Bartolomeo di Sarzana e al finanziere che ha lasciato la terapia intensiva.
Finora i controlli della sola Polizia Locale, quindi, sono stati circa 5mila, un apporto importante nella fase 1, quella del lockdown, e quindi di controlli impegnativi sul fronte delle forze e dell'impegno messi in campo, ma tecnicamente piuttosto “semplici” in quanto le persone, salvo motivati e ridotti casi, dovevano stare in casa.
La Polizia locale è stata, durante le ore diurne, quella impiegata con il numero più elevato di agenti, ed ha operato, seguendo ovviamente sempre le disposizioni della Questura. La modalità è stata quella dei servizi dinamici, per poter controllare più zone della città.
Il servizio fisso è stato disposto solo alla Cittadella della Pace, per le tante persone in sorveglianza attiva a seguito della positività di un ospite deceduto per altra causa. Una situazione, quindi, di potenziale rischio, che ha portato alla necessità di un presidio fisso retto interamente, durante gli orari di servizio, dalla Polizia Locale.
“Negli altri punti della città, compresa piazza Brin - ha ribadito il Comandante Pagliai - non è previsto il presidio fisso perchè le forze in campo non sono tali da assicuarli se non in casi di reale necessità. Inoltre il presidio dinamico consente un controllo su più aree”.
Ora, nella Fase 2, hanno sottolineato sia il Comandante Pagliai che l'Assessore Medusei, tutto sarà ancora più complicato in quanto le possibilità di uscire di casa sono aumentate e le motivazioni, quindi, si sono moltiplicate, così come le persone per strada. Cambia, quindi, anche la strategia dei controlli: prima erano concentrati soprattutto sui conducenti dei veicoli in circolazione, per assicurarsi che lo spostamento fosse realmente giustificato, ora invece si concentreranno in particolare sulle persone in giro ed avranno una funzione di controllo, ma prima ancora di sensibilizzazione al rispetto delle regole e di prevenzione.
Informazione, prevenzione, dissuasione: sono state queste le tre parole chiave usate, lasciando la quarta, repressione, per i casi di recidiva o di comportamenti che davvero dovessere mettere a rischio la salute pubblica.
Un modo di procedere che, hanno richiesto diversi Commissari durante la seduta, dovrebbe essere utilizzato in particolare nei confronti dei negozianti e delle attività che, dal 18 maggio, dovrebbero poter riaprire e che sono provati da una grave crisi economica e da un particolare stress psicologico.
Sarà valutata anche l'ipotesi di servizi coordinati delle 4 forze di polizia per evitare, sui negozi che riapriranno, la possibilità di metri di valutazione differenti da Corpo a Corpo.
A questi servizi, che saranno comunque sempre garantiti da Polizia di Stato, Polizia Locale, Guardia di Finanza e Carabinieri, competenti per quanto riguarda il rispetto dei provvedimenti governativi, si affiancherà, per ciò che attiene la sicurezza e l'igiene del lavoro, una task force composta da ASL, Ispettorato del Lavoro e Vigili del fuoco.
“La fase 2 è quella della transizione - ha sottolineato l'Assessore Medusei - il rispetto delle regole equivale alla salute e salute significa ripresa socio economica e di tutte le attività. Il problema non è la gente che esce, ma che le persone stiano attente a come escono e come si comportano”.
Durante la Commissione c'è stato anche spazio per un siparietto tra la Consigliera di Italia Viva Federica Pecunia e l'Assessore Medusei.
"Si ricorda che oltre che Assessore alla Sicurezza è anche Assessore alla Sanità? Perchè non abbiamo avuto da lei alcuna informazione sull'emergenza sanitaria". "Ho sempre avuto il telefono acceso, poteva chiamarmi". "Non ero io a doverla chiamare, ma lei a dover dare comunicazioni istituzionali nelle sedi competenti". "Forse Pecunia non ha capito che è in corso una pandemia, tutte le Comissioni erano sospese. Non strumentalizzi la situazione". Un botta e risposta breve ma intenso.