Un ordine del giorno in Consiglio Regionale e l’appello ai parlamentari del partito affinché si facciano portatori del grido d’aiuto di estetiste ed acconciatori, un settore che in esito al prolungarsi del lockdown fino a giugno potrebbe vedere a rischio il lavoro di 49 mila addetti, con una perdita economica di 1 miliardo di euro, pari al 18,1% del fatturato annuo. A prendere l’iniziativa sono Claudio Muzio, capogruppo di Forza Italia in Regione, e Alice Dotta, coordinatrice regionale di Azzurro Donna, il movimento femminile del partito.
Nell’ordine del giorno, che verrà discusso e votato in Consiglio Regionale, Forza Italia chiede al presidente Toti di sollecitare con urgenza il Governo, in sede di Conferenza Stato-Regioni, a valutare in tempi rapidi la possibilità di riaprire quanto prima le attività di estetica ed acconciatura.
“Occorre fare presto – dichiarano Muzio e Dotta – perché le conseguenze di un ulteriore lungo periodo di blocco delle attività per gli operatori del settore potrebbero essere davvero pesantissime, con molte aziende costrette a chiudere per sempre i battenti. Ricordiamo – proseguono i due esponenti di Forza Italia – che le Associazioni di Categoria hanno elaborato e presentato tempestive e dettagliate proposte relative alle modalità per tornare a svolgere l’attività, osservando con scrupolo le indicazioni delle autorità sanitarie relativamente a distanziamento, dispositivi di protezione individuale, pulizia, sanificazione. Lasciano perciò davvero perplessi, per usare un eufemismo, la scelte adottate dal Governo, perché con 135 mila imprese e oltre 260 mila addetti il settore dell’estetica e dell’acconciatura partecipa in maniera significativa all’economia italiana e svolge un ruolo importante per garantire il benessere della popolazione”.
“Purtroppo, come ha spiegato il presidente Toti, la Regione, stante l’attuale quadro legislativo derivante dai Decreti e dai DPCM del Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19, non ha la facoltà di deliberare in proprio la riapertura di queste attività. Chiediamo perciò al presidente – concludono Muzio e Dotta – di sollecitare il Governo a muoversi con urgenza su questo fronte”.