"L'Asl pare ancora una volta brancolare nel buio per individuare soluzioni idonee ad ospitare i pazienti non più positivi al virus dopo il ricovero ospedaliero. Nei giorni scorsi abbiamo assistito increduli alla vicenda grottesca dell'Alma Mater e del Don Gnocchi, strutture nelle quali i vertici Asl avevano "pensato" di trasferire pazienti Covid di medio bassa intensità: una scelta talmente sbagliata che i dirigenti Asl hanno dovuto fare marcia indietro a seguito delle nostre proteste come da parte di tutti. Ora apprendiamo che Asl e Regione, per i pazienti ex Covid che possono lasciare l'ospedale ma che non possono ancora essere accolti al proprio domicilio, hanno "pensato" inizialmente ad una nave ospedale della Marina Militare, una ipotesi suggestiva per la propaganda elettorale di Toti e Giampedrone, ma ovviamente non attuabile.
Ed ora avrebbero optato per il piano libero della Rsa Felicia dove potrebbero essere ospitati una ventina di pazienti de ospedalizzati per un periodo di quarantena assistita." Così Guido Melley, LeAli a Spezia, che continua: "Non intendo contestare a prescindere tale scelta, anche se è facilmente comprensibile la preoccupazione delle famiglie degli ospiti della Felicia, dal momento che le Rsa rappresentano le strutture più a rischio per i ricoverati e per il personale sanitario come dimostrano purtroppo gli innumerevoli casi di diffuso contagio ed altissima mortalità registrati in tutta Italia, in Liguria ed anche nella nostra provincia.
Voglio però avanzare una proposta alternativa consapevole del fatto che i pazienti post ricovero hanno necessità di una sistemazione provvisoria in camere dotate di bagno e di un'assistenza di tipo infermieristico giorno e notte, con una sorveglianza anche non continuativa di medici a turno.
Perché non sondare la disponibilità ad esempio di una struttura a carattere ricettivo come Il Gabbiano del piazzale della Cattedrale, di proprietà di un ente religioso, che non rientra peraltro tipicamente nel settore dell'offerta turistica commerciale come gli hotel privati, ma che potrebbe fare allo scopo dietro indennizzo da parte di Asl o della stessa Protezione Civile (come previsto dalla vigente normativa)?"