La fase storica che stiamo vivendo ci ha lanciati in una situazione emergenziale di incredibile portata. Questa pandemia ha trovato il mondo completamente impreparato costringendo ogni comunità umana ad adeguarsi in ogni aspetto della sua vita alle nuove esigenze di tutela della salute.
L’Italia tragicamente colpita ha fatto il giro del mondo con le sue immagini di dolore, la colonna di mezzi militari che trasportavano via le bare da Bergamo, rimarranno indelebili nella memoria collettiva non solo nostra. Eppure il nostro Paese ha saputo reagire con una forza, una compostezza ed una capacità di ingegno che tutti nel mondo ci hanno sempre invidiato, perché nei periodi più bui come questo abbiamo saputo e sapremo, ancora una volta, resistere e rialzarci.
Questa emergenza nel nostro Paese, colpito così duramente, ci ha obbligato tutti a ripensare priorità ed esigenze, mettendo la salute pubblica in cima all’agenda politica. Ci sentiamo di esprimere approvazione per l’operato del Governo che fin qui ha saputo mettere al centro il benessere della popolazione e la sua tutela.
La battaglia che ci attende ha, in verità, una sola vera data: quella della scoperta di una cura ed un vaccino a questo virus. Prima di ciò potremo solo cercare ed applicare le migliori strategie per coniugare la vita con la tutela della salute. In questi giorni febbrili, dovremmo tutti essere più impegnati sullo studio di come, più che di quando, si riapre. Le condizioni di sicurezza sui posti di lavoro e nei trasporti richiederanno adeguamenti importanti e sforzi non comuni. Non sarà cosa semplice né breve. Sicuramente questa estate sarà irrimediabilmente segnata ancora da restrizioni e condizionamenti.
Ci sembra quindi surreale la proposta del Presidente della Regione, Giovanni Toti, di far svolgere le elezioni amministrative e regionali in luglio. Surreale perché se la democrazia è un valore da preservare con cura, è anche un valore fatto di contenuti: il dibattito pubblico, la possibilità di elaborare proposte da parte dei cittadini, la divulgazione ed i momenti di confronto della campagna elettorale. Questi non sono orpelli che si possono eliminare senza intaccare l’essenza della democrazia, che è la ragione che la rende un sistema giusto e non un mero adempimento burocratico. Tutti elementi che, se si votasse a luglio sarebbero inesplicabili e inservibili, trasformando le elezioni in un esercizio sterile davvero molto lontano dal bisogno delle persone, soprattutto in questa fase socialmente delicata, di esprimersi e mettersi in gioco.
Chiediamo con forza e ci vogliamo battere come possibile per scongiurare questa sciagurata ipotesi. Vogliamo dare alla democrazia il rispetto che merita nella sua sostanza e che quindi si svolgano le elezioni in autunno, quando, si spera, ci saranno le condizioni di maggiore sicurezza nel garantirne lo svolgimento e la sua prassi più alta e piena di valore.
Esecutivo Regionale Articolo1 Liguria
