Non basta aprire reparti o adibire posti letto per far fronte all'emergenza COVID19. Servono donne e uomini preparati. Servono medici, infermieri, operatori sociosanitari. Serve, poi, concentrarli in un solo presidio ospedaliero in modo da massimizzare forze ed energie.
Assunzioni, subito, dunque, ma anche allestimento di un ospedale dedicato al Coronavirus su Sarzana in modo da liberare completamente il Sant'Andrea per le emergenze/urgenze.
Il Presidente Toti, in questi 5 anni ha dimostrato di essere poco incline ad ascoltare critiche e suggerimenti ma questa volta è necessario che inizi davvero a collaborare con le opposizioni.
In un altro momento potremmo dirgli che in questi anni abbiamo segnalato più volte, in Consiglio regionale, a lui e all'Assessore competente, l'avvocato Sonia Viale, la pesante carenza di organico in ASL5 e in tutto il Sistema sanitario ligure.
Potremmo dirgli che abbiamo continuato a ripetere, per 5 anni, che l'Azienda sanitaria spezzina pareva non seguire alcuna pianificazione procedendo per tentativi e con scelte emergenziali.
Potremmo dirgli che in Regione si sono spesi milioni di euro per allestire una azienda sanitaria in più ed istituire nuove poltrone dirigenziali e non si è mai voluto investire su ciò che davvero servirebbe alla comunità: il comparto operativo.
Potremmo dirgli che alla Spezia si sono spesi denari pubblici per costruire reparti mai aperti o, disastro assoluto, per un appalto, quello per la costruzione del Nuovo Felettino, che non si è stati capaci di realizzare.
Potremmo dirgli che in Liguria, con un assetto organizzativo più razionale, avremmo potuto investire circa 50 milioni di euro in nuove assunzioni e in acquisto di attrezzature e macchinari e che nella nostra Provincia, controllando meglio l'appalto per il nuovo ospedale, avremmo potuto avere una struttura moderna ed efficiente nella quale contare.
Ma oggi non è il momento di ricordare tutte occasioni irrimediabilmente perse, Presidente Toti.
Oggi, l'attualità ci indica che è il momento di ripensare al sistema sanitario regionale e nazionale eliminando, una volta per tutte, la parola "profitto" per seguire il sentiero della pubblica utilità e della tutela della salute.
Assegnamo più risorse economiche al personale sociosanitario e meno ai mega-dirigenti che, negli ultimi 4 anni, sono prolificati passando, per le sole ASL, da 15 a 24 con costi evidentemente ingenti.
I cittadini hanno bisogno di salute e non di poltrone, tutti, indistintamente.
Francesco Battistini
Consigliere regionale Italia in comune/Linea Condivisa