Si è appreso, settimane fa, dell’incontro avvenuto tra gli Enti Locali ed il management del gruppo LSCT – Contship Italia, nella quale sono stati confermati gli investimenti per portare avanti il piano delle opere infrastrutturali e di mitigazione ambientale previsti dal PRP.
Visto il passato clima infuocato non posso che vedere con fiducia al recupero di obiettivi di sviluppo per il porto della Spezia; e con la speranza che i rapporti tra il Sindaco Peracchini e il terminalista non subiscano ulteriori scosse in futuro.
Fiducia e speranza non si traducono però in deleghe in bianco. Anche perché abbiamo ormai si è notato, durante questi due anni e mezzo di governo di centrodestra, una certa recidiva nell’utilizzare parole forti e destabilizzanti nei confronti dei privati.
Per venire al merito. È chiaro che abbiamo un ritardo sul cronoprogramma e sulle opere pubbliche.
E i singoli interventi infrastrutturali del piano non possono realizzarsi tutti contemporaneamente ed andare di pari passo. Ci sono step precisi, che si susseguono l'un l'altro, e che si incastrano in un puzzle complesso.
I lavori sull'ampliamento del Garibaldi, che permettono cosi di liberare Calata Paita per essere restituita alla città, arrivano successivamente alle opere di dragaggio, che interessano precisi spazi a mare. Ma a che punto siamo e quanto tempo occorre al completamento degli step propedeutici ad altri interventi?
Parimenti, qual è lo stato in merito all'intervento sullo spostamento dei fasci dei binari all'interno delle aree portuali? Quanto ancora dovremo attendere per iniziare il riempimento delle aree occupate da quelle marine che non hanno ancora provveduto a spostarsi?
E quali sono le opere di mitigazione ambientale in progetto, oltre il completamento della barriera fonoassorbente?
Sembra un caso, ma giusto pochi giorni prima dell'incontro pacificatore tra i privati ed il Comune, ho depositato un richiesta di Convocazione delle Commissioni III e II, al fine di affrontare un percorso di audizione dei soggetti interessati alla partita. Spinto dalla preoccupazione dei toni utilizzati, e dalla necessità di fare chiarezza in merito ai quesiti esposti sopra.