La giunta regionale della Liguria e il suo presidente, Giovanni Toti, si avviano alla conclusione del loro mandato con un clamoroso “nulla di fatto” per quanto riguarda il nuovo ospedale della Spezia.
Dopo annunci e clamorose promesse, le attese alimentate in questi anni evaporano nella confusione amministrativa, dalla quale emerge un solo chiarissimo punto fermo: passare la mano della sanità ligure alle mani dei privati. Strutture ospedaliere vecchie e obsolete, presidi territoriali assenti o insufficienti sono il pretesto per creare il terreno favorevole all’avanzata, supplente e riccamente sussidiata, dell’interesse privato. Un’operazione condotta senza neppure il coraggio di dichiararla esplicitamente, assumendone in modo aperto la responsabilità politica.
Ma a questo danno, ormai difficilmente evitabile, e certo non con la coalizione attualmente in carica, la giunta guidata dalle destre ha ritenuto di dover aggiungere anche la beffa: quella dei 50 milioni di richiesta danni avanzata dalla ditta Pessina, che nel caso venisse accolta ribalterebbe sulla testa dei cittadini una tassa paradossale: causata dall’incapacità amministrativa del governo regionale e destinata a comprimere ulteriormente la spesa per la salute e per i servizi essenziali.
Daniele Borioli
Commissario PD La Spezia